Dopo la pubblicazione delle audizioni di prefetto, questore, pubblici ministeri e sindaci, sul fenomeno degli atti intimidatori agli amministratori locali, la Commissione parlamentare d’inchiesta ha pubblicato la relazione definitiva. Puglia e provincia di Foggia compaiono spesso nelle oltre 200 pagine del documento. In primo piano i numeri, nudi e crudi. La nostra regione è seconda per intimidazioni ad amministratori locali, seconda solo alla Sicilia e davanti alla Calabria.
Il periodo attenzionato comprende tutto il 2013 e il primo trimestre 2014. In Puglia sono state rilevate ben 163 intimidazioni. In Sicilia 211, in Calabria 155. Una medaglia “d’argento” che non fa certo onore alla nostra regione. Ma non è tutto. Il dato delle province vede quella di Foggia al primo posto in Puglia con ben 49 episodi conteggiati in quel periodo. Secondo posto per Bari con 37, terza Lecce a quota 31. Stando alla relazione, le province più colpite quantitativamente sono Napoli, Torino, Roma, Catanzaro, Foggia, Reggio Calabria, Catania e Bari.
Una criminalità “non riconosciuta”
Con particolare riguardo al sopralluogo in Puglia e nello specifico all’audizione del questore di Foggia, Piernicola Silvis, sono emersi, fra l’altro, fatti ed elementi di estrema gravità riconducibili ad una matrice di criminalità organizzata e quindi afferenti a tematiche di competenza della Commissione di inchiesta sul fenomeno delle mafie. In tale quadro, circa l’esistenza di una nuova organizzazione di stampo mafioso, autoctona e fortemente infiltrata nel territorio foggiano, la Commissione ha deliberato la trasmissione integrale dell’audizione alla Commissione bicamerale antimafia.
La situazione nel Foggiano è definita “particolarmente preoccupante”. Soprattutto da alcune audizioni è emerso che in alcune aree si manifestano forme di criminalità organizzata non percepite come tali e non riconosciute ancora per via giudiziaria e che, nonostante vaste e ripetute operazioni di polizia nei confronti di tali gruppi criminali, le stesse tendono ad autoalimentarsi in un contesto sociale fortemente omertoso che stenta a riconoscere il fenomeno nella sua gravità.
“Mi ha sempre preoccupato il fatto che le indagini non abbiano portato, se non in pochissimi casi, a risultati – la dichiarazione dell’ex prefetto Latella -. Le indagini si sono quasi tutte chiuse, alcune già con l’archiviazione mentre altre sono ancora in corso, ma fino ad oggi non abbiamo ottenuti risultati”, mentre il procuratore della Repubblica facente funzioni presso il tribunale di Bari, Pasquale Drago, ha dichiarato che “molti di questi episodi, purtroppo, sono rimasti a carico di ignoti. Sulle indagini ancora in corso, non sono emersi elementi concreti per identificare i responsabili del gesto”.
Le “assunzioni” negli enti pubblici e il caso Amica
Per alcuni episodi per cui si è giunti a risultati investigativi concludenti, ovvero ad ipotesi investigative sostanziali, è stato segnalato che l’obiettivo era il condizionamento nel settore delle assunzioni da parte degli enti pubblici o nel settore del conferimento di servizi pubblici mediante gli appalti. In tale direzione si è orientata, ad esempio, l’indagine che ha riguardato nel 2012 la società municipalizzata Amica S.p.a. posseduta interamente dal Comune di Foggia così come confermato da Pasquale Drago, e dal sostituto procuratore, Enrico Infante. Entrambi, traendo spunto dalla vicenda, hanno evidenziato episodi di “saldatura” tra il sottobosco delinquenziale locale e aspiranti candidati “facendo riferimento al fatto che in cambio dell’appoggio dato ci fosse la promessa di un’assunzione o comunque della stipula di un contratto d’appalto” ponendo, quindi, l’attenzione sulle competizioni elettorali come momenti che amplificano gli episodi di intimidazione.
I sindaci minimizzano: “Tutta colpa della crisi economica”
Per la provincia di Foggia, il sindaco di Cerignola Antonio Giannatempo, destinatario di un’aggressione, ha riferito che a suo avviso “la causa era una variante che un quartiere della città pretendeva. Avevo detto che c’erano dei tempi tecnici, che bisognava prima fare uno studio urbanistico di tutta la città e qualcuno ha dato risposte un po’ fuori dalla norma cercando di aggredirmi”. Lo stesso sindaco, che ha riferito di non essere preoccupato, ha posto l’accento sulla grave situazione economica e sociale come principale chiave di lettura dell’aumento degli episodi intimidatori oltre che sul livello della delinquenza locale.
Sempre per la provincia di Foggia, c’è l’audizione del sindaco del comune di Monte Sant’Angelo, Antonio di Iasio, che ha riferito dell’intimidazione subita dal dirigente dell’ufficio tecnico “oggetto di una mitragliata sulla serranda del suo garage”. Il sistema di videosorveglianza ha permesso l’arresto del presunto autore e, secondo il sindaco “si tratta di tensioni dovute alle difficoltà economiche che abbiamo. Qualche mese fa c’è stata una forte contestazione per l’aumento della Tarsu, tanto per fare un esempio, ma gli episodi restano sempre legati a questo tipo di situazioni; non si tratta di atti di intimidazione per ottenere qualcosa. Le pressioni sono forti perché c’è la convinzione che il sindaco abbia il potere di elargire posti di lavoro”. Sull’episodio è intervenuta anche l’ex prefetto di Foggia Latella che ha riferito che “i numerosi fatti che hanno caratterizzato il Comune di Monte Sant’Angelo riguardano soprattutto gli appalti di servizi o di lavori”. Nel mese di ottobre 2014 la Prefettura ha disposto l’accesso agli atti del Comune. Alla data di deposito della relazione il risultato dei lavori della commissione non è ancora noto.
Altri comuni in provincia di Foggia segnalati nel corso della missione sono stati quelli di Rodi Garganico, San Giovanni Rotondo, Orta Nova, dove l’ex sindaco Iaia Calvio si è dimessa dopo aver denunciato forti pressioni.
Scambi politica-criminalità
Nell’ambito del sopralluogo in Puglia, il sostituto procuratore presso il tribunale di Foggia ha denunciato un corrotto e deviato meccanismo di scambio tra politici locali e criminalità organizzata anche con riferimento al settore degli appalti. Con riguardo al fenomeno intimidatorio, l’attività investigativa dell’autorità giudiziaria ha fatto emergere come gli “atti intimidatori mirassero a creare delle interferenze nel settore delle assunzioni da parte degli enti pubblici o nel settore del conferimento di servizi pubblici mediante procedure pubbliche come gli appalti”. Il prefetto di Foggia, poi, ha ricordato la vicenda relativa al Comune di Orta Nova, nel quale si sono verificate dimissioni di amministratori locali riconducibili al clima di “forte pressione” legato al settore degli appalti di lavori e servizi.