Polemica trasporti, Cataneo contro l’assessore regionale Giannini: “È incoerente, altera la realtà”

Trasporti, Cataneo contro l’assessore Giannini: “Altera la realtà, anche perché in questi ultimi 10 anni vi sono responsabilità dirette sulla mancata incisività dell’azione della regione Puglia”.

Nell’interessante convegno sul trasporto merci svoltosi giovedì scorso nella sala azzurra della Camera di Commercio di Foggia , tutti gli intervenuti nel porgere i saluti sono andati oltre l’aspetto peculiare della manifestazione che riguardava gli ottimi risultati raggiunti dalla partnership, nel trasporto ferroviario delle merci, tra Trenitalia Cargo e Lotras ed hanno posto l’accento sulla Capitanata e su Foggia quale nodo intermodale essenziale, in una visione sistemica dei trasporti di merci e persone, da e per l’intera Puglia ed il resto della rete europea/tranfrontaliera.

“Unica considerazione che mi permetto di sottolineare – dice Pasquale Cataneo, presidente della Commissione Ambiente e Territorio del Comune di Foggia- , sui condivisibili interventi di saluto, è che, nell’accezione di nodo di interscambio modale (individuato su Foggia nella stazione ferroviaria attuale con un ulteriore rafforzamento derivante dalla realizzazione dell’attiguo terminal) non vi sarebbe coerenza progettuale ed operativa a spostare altrove tale funzione di scambio intermodale per il trasporto passeggeri in un’ottica anche di sostenibilità ambientale che continuando in tale logica si è strutturata tutta la programmazione del Piano Urbano della Mobilità e, più in generale, quello di Area Vasta nonché quella di livello superiore (es. TEN-T della U.E.)”.

Per quanto attiene gli interventi dei rappresentanti delle due aziende sono stati sicuramente in linea con i più che positivi risultati raggiunti ed hanno fatto emergere come si possa fare impresa anche al Sud, bene e con ottimi risultati, nonostante gli annosi problemi esistenti. “Non si può affermare altrettanto dell’intervento dell’assessore Giannini -continua Cataneo- che ha richiamato, giustamente, la programmazione dell’Unione Europea in merito ai porti ma ha omesso di dire che il porto di Manfredonia ha alti fondali e quindi che non ha i problemi strutturali segnalati per le altre strutture come il porto di Taranto, e che potrebbe specializzarsi per esempio sulle merci rinfuse, ed essere inserito a pieno titolo, raccordato con la rete ferroviaria, nella rete portuale pugliese e nazionale. Ma -commenta Cataneo- questione ancor più rilevante e contraddittoria, l’assessore si è “dimenticato” anche del Gino Lisa di Foggia, solidalmente con Aeroporti di Puglia e del Governo nazionale, della programmazione U.E. nella cosiddetta rete TEN-T quando si parla di Aeroporti!”.

L'incontro in CCIAA con l'assessore Giannini
L’incontro in CCIAA con l’assessore Giannini

Questa “divergente” visione e percettibilità dell’assessore, e quindi dell’attuale governo regionale, ha avuto, secondo Cataneo, un’ulteriore pinnacolo di valutazione non condivisibile quando ha posto come risultato positivo (a suo dire) la definizione al CIPE di un breve tratto del raddoppio ferroviario nella tratta Lesina-Termoli, per il quale la progettazione e le risorse finanziarie, pari ad oltre 100 mln di euro, erano disponibili da molti anni e che nella programmazione della Unione Europea del 1996 tali interventi di eliminazione delle strozzature e dei raddoppi erano ritenuti urgenti ed indispensabili.

“Così come non ha per nulla accennato alla linea ferroviaria Foggia-Potenza – aggiunge Cataneo – per la quale la regione Puglia non ha previsto un solo euro di investimento contrariamente alla Basilicata che, in modo lungimirante, visti anche gli ultimi investimenti di FCA a San Nicola di Melfi, ha puntato molto per il raccordo sul nodo foggiano, per il trasporto merci e passeggeri, con la linea adriatica e la trasversale tirrenica; tale indirizzo negativo continua in quanto la Regione Puglia non considera tale bacino di utenza funzionale per l’operatività dell’aeroporto di Foggia. Su questo l’assessore ha alterato la realtà, anche perché in questi ultimi 10 anni vi sono responsabilità dirette sulla mancata incisiva azione della regione Puglia in merito -sottolinea Cataneo- e tale logica continua tuttora con la corresponsabilità, sull’Adriatica, della regione Molise e due suoi Comuni che osteggiano la preponderante (20 km circa) parte progettuale rimanente dell’intervento di raddoppio. Risultato -chiosa Cataneo- sulla scorta di questo andamento contraddittorio e per il disinteresse del Governo nazionale e regionale, l’Unione Europea ha modificato quella programmazione ferroviaria sul versante adriatico e quindi, da Ancona in giù, siamo stati fortemente penalizzati così da avere l’Alta Capacità sul Tirreno e la Rete convenzionale non adeguata sull’Adriatico, senza avere oggi l’Alta Velocità sulla Napoli-Foggia-Bari e con il mancato inserimento, nel Piano nazionale, del Gino Lisa pur se la U.E. lo ha inserito rete TEN-T. Questa è la realtà, purtroppo, che i due governi a Bari e Roma hanno prodotto per la Capitanata”.