Puglia, due milioni e mezzo per cambiare il volto delle coste leccesi. “Salento non è più la cenerentola del Gargano”

Nuove geometrie per Frigole e Torre Chianca: due milioni ed ottocentomila euro, interamente coperti dalla Regione Puglia, per ridisegnare il volto delle marine leccesi, renderle più attrattive e in grado di rispondere al meglio alle esigenze di cittadini e turisti.

Nuove geometrie per Frigole e Torre Chianca: due milioni ed ottocentomila euro, interamente coperti dalla Regione Puglia, per ridisegnare il volto delle marine leccesi, renderle più attrattive e in grado di rispondere al meglio alle esigenze di cittadini e turisti. Lunedì la firma dei disciplinari per l’avvio dei due progetti che si aggiungono a quelli già finanziati di San Cataldo e Torre Rinalda per un importo di oltre tre milioni e mezzo di euro. Sei milioni e mezzo di euro, dunque, le risorse complessive erogate a beneficio delle marine leccesi grazie all’intervento della Regione Puglia che ha prontamente rinegoziato gli stanziamenti previsti nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro “Realizzazione di interventi a sostegno dello sviluppo locale” inizialmente destinati al progetto del porto turistico di San Cataldo poi, però, malamente naufragato.
“Abbiamo scongiurato il pericolo di perdere soldi indispensabili per la città di Lecce e il Salento tutto – ha detto Loredana Capone, assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia. Adesso, dopo San Cataldo e Torre Rinalda, firmeremo anche i disciplinari che taglieranno il nastro ai lavori nelle marine di Frigole e Torre Chianca. La Regione si è impegnata a lungo in questa rinegoziazione. Ha richiesto tempo e grandi energie ma alla fine l’ostinazione ha ripagato e il frutto di questo impegno sono sei milioni e mezzo di euro che ci aiuteranno a rendere le nostre coste ancora più attrattive, che daranno fiato al commercio locale, alle strutture turistico-ricettive. Il Salento non è più la cenerentola del Gargano ma meta prediletta del turismo nazionale e internazionale. Non potevamo permettere che un pezzo importante della nostra storia territoriale fosse escluso da questa rinascita. Adesso non resta che prendersi cura delle comunità che queste marine le abitano 360 giorni l’anno e assicurarsi che il dialogo con la città sia sempre garantito. In quest’ottica, e mi rivolgo al Comune di Lecce, il miglioramento della rete dei trasporti non si può più rimandare”.