“Una città capoluogo che non programma il proprio futuro è una città destinata a non avere futuro”. Si aprono così le considerazioni del segretario provinciale della Feneal-Uil, Juri Galasso, in materia di programmazione urbanistica. “A partire dal dopoguerra in poi, lo sviluppo della città di Foggia è sempre stato legato a filo doppio alla programmazione e alla realizzazione degli interventi nel comparto edile. Ed è perciò triste rilevare come dagli anni delle discussioni accese sul Prg, sui Piani di riqualificazione, sugli interventi per la 167, sulla ristrutturazione dei quartieri settecenteschi e delle periferie, siamo passati ad un periodo di silenzio assoluto. È vero, abbiamo il Pug ma questo non è sufficiente a ridisegnare il futuro ed il destino del capoluogo. Il vuoto politico-amministrativo è totale”.
Galasso punta i riflettori sulla nuova amministrazione comunale di cui stigmatizza “la totale assenza di indicazioni politico-amministrative tanto più grave se si considera la contestuale mancanza di contributi propositivi della controparte imprenditoriale”. Cita gli eventi luttuosi degli ultimi giorni a Foggia “determinati dal non rispetto delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e moltissimi casi in cui le imprese applicano contratti multiservizi invece del contratto del comparto di riferimento e dichiarano alla Cassedile meno ore di lavoro rispetto a quelle necessarie. Registriamo una pericolosa tendenza a perpetuare il modello delle imprese che subappaltano senza mettere in atto i necessari controlli per verificare se i subappaltatori retribuiscono gli operai e versano quanto dovuto alla Cassedile”.
Denuncia la “mancanza di governance del territorio perché non esiste più un’idea di città”. Per Galasso “si deve riprendere a lavorare ma c’è anche bisogno di abbandonare le logiche del passato: il rinnovamento, prima e oltre che generazionale, deve essere innanzitutto metodologico e concettuale. Se non torniamo ad avere a cuore lo sviluppo del territorio, in una logica di sostenibilità, rispetto dei diritti e sicurezza, siamo destinati a fallire”.