Durante le audizioni di fine giugno scorso dinanzi alla Commissione d’inchiesta sugli atti intimidatori ad amministratori locali, si è toccata anche la questione Gargano. Il prefetto Luisa Latella ha accennato al caso di Rodi Garganico e, in seguito, è stato sentito il sindaco di Monte Sant’Angelo Antonio Di Iasio, unico primo cittadino ad essere ascoltato oltre al cerignolano Antonio Giannatempo (leggi). Quello di Rodi è stato definito dal prefetto “uno dei casi più eclatanti fra quelli segnalati dalla Capitanata. Lì si sono verificati una serie di danneggiamenti contro amministratori in carica ed ex amministratori – spiegò Latella al presidente della Commissione, Doris Lo Moro -; atti probabilmente collegati a una lotta politica molto accesa durante la campagna elettorale, che ha avuto degli strascichi successivi e che, sostanzialmente, ha portato alcune persone, terze, a schierarsi: persone che speravano in un posto di lavoro, a cui erano state fatte promesse e che, non ottenendo niente, hanno avuto questa forma di reazione. Il sindaco di Rodi Garganico ha comunicato che non verrà in audizione e mi ha inviato una lettera, che io vi consegno in quanto contiene degli accenni polemici nei confronti delle stesse forze di polizia e, in generale, rispetto al coordinamento. Ritengo di dovervela consegnare in modo che voi possiate fare la vostra valutazione. La lettera è indirizzata a me e, se il Presidente vuole, posso inviarla in forma ufficiale”.
PRESIDENTE LO MORO: La acquisiamo immediatamente agli atti della Commissione. È una lettera sicuramente polemica e denuncia una solitudine che abbiamo avvertito molto, anche nelle altre audizioni che abbiamo svolto, e la sensazione, da parte dei sindaci, che non si arrivi a nulla. Tale sensazione, che del resto è anche la sua ed anche la nostra, è quella di una impossibilità di arrivare alla individuazione dei responsabili.
Quando poi si giunge alla profanazione della tomba di famiglia di uno dei componenti dell’amministrazione, questo è un atto ancora più difficile da accettare, soprattutto quando porta a dimissioni e a conseguenze che incidono sull’agibilità democratica di un Comune.
Risulta dunque acquisita agli atti della Commissione questa lettera, indirizzata al prefetto Latella, e firmata dal sindaco Nicola Pinto.
LATELLA: Egli scrive che aveva un precedente impegno. Probabilmente è firmata dal segretario comunale, ma è come se fosse del sindaco.
PRESIDENTE LO MORO: Mi scusi, signora prefetto, vorrei chiederle se ci sono consigli comunali sciolti per mafia nel Comune di Foggia.
LATELLA: No, nel Comune di Foggia non ce ne sono.
L’audizione del sindaco di Monte Sant’Angelo, Antonio Di Iasio
DI IASIO: Io sono sindaco da due anni e non ho ricevuto alcuna intimidazione né materiale né verbale. Si sono verificati alcuni episodi; tre mesi fa circa (inizio 2014, ndr) quello più grave contro un dirigente dell’ufficio tecnico, che è stato oggetto di una mitragliata sulla serranda del suo garage. Ad ogni modo, il fatto è stato subito denunciato e ha permesso anche la cattura di un presunto colpevole. Questo anche grazie al nostro sistema di videosorveglianza che ha aiutato molto le forze dell’ordine.
Rispetto ad altri episodi che si sono verificati non saprei dirne i motivi, se ci sono state o meno vere e proprie intimidazioni, per esempio, verso un consigliere comunale che un anno fa, se non erro, ha avuto squarciate le ruote dell’auto parcheggiata sotto casa. La lettura che posso dare di questi episodi – in base alla mia esperienza personale – è che si tratta di tensioni dovute alle difficoltà economiche che abbiamo. Da me c’è sempre la fila, perché la gente è convinta che il sindaco abbia in mano i posti di lavoro, le case da assegnare. Posso dire questo per l’esperienza di questi due anni in cui sono sindaco. Non mi risultano invece eventuali legami tra gli episodi accaduti e appalti da assegnare.
PRESIDENTE LO MORO: Mi sembra di capire che la sua preoccupazione è più per la situazione di difficoltà che ha davanti che per la pericolosità dei singoli atti. È così?
DI IASIO: Sì, sono preoccupato proprio per la situazione economica, per la mancanza di lavoro che naturalmente porta i cittadini ad una certa esasperazione. Qualche mese fa c’è stata una forte contestazione per l’aumento della TARSU, tanto per fare un esempio, ma gli episodi restano sempre legati a questo tipo di situazioni; non si tratta di atti di intimidazione per ottenere qualcosa. Le pressioni sono forti perché c’è la convinzione che il sindaco abbia il potere di elargire posti di lavoro, ma non è così perché non ci sono posti per nessuno, purtroppo.