La giunta di San Giovanni Rotondo è pronta. Il sindaco Luigi Pompilio ha ritirato le dimissioni e formato una squadra definita “tecnica”, un passo preannunciato una settimana fa per mettere d’accordo una maggioranza ormai inesistente che, al momento, conta ancora 11 consiglieri all’opposizione e 5 in maggioranza. Il ribaltamento di fronte era stato segnato dalla scelta, contro il sindaco, di alcuni rappresentanti di Udc, Scelta civica e Psi. I nomi di Matteo Fiorentino (polizia municipale, attività produttive, politiche sociali, pubblica Istruzione, politiche comunitarie, cultura), Michele Augello (ambiente, agricoltura, energie alternative, protezione civile), Carmine Francesco Pio Ducange (lavori pubblici, arredo urbano, Toponomastica), Anna Pia Di Maggio (urbanistica, Erp, patrimonio e demanio) e Stefano De Bonis (Sport, Spettacolo e Turismo) sono stati definiti “tecnici” ma alcuni consiglieri stanno in queste ore valutando i loro profili per capire se rispondono a quelli tracciati da Pompilio.
Ritengono che alcuni nomi possano essere espressioni politiche, anche di aree non vicine a quella del sindaco di centrodestra. Chiaro che nessuno pensa ad una giunta formata malgrado il consiglio e senza la sua fiducia, cioè Pompilio in questi giorni avrebbe ritrovato un accordo saltato oltre una settimana fa attraverso consultazioni, di rito. In ogni caso si aspetta il prossimo 7 luglio, data in cui deve essere convocata l’assise per procedere (anche) alla surroga del consigliere dimissionario dell’Udc Pietro Fania.Tre giorni fa ha protocollato le sue dimissioni. “Per motivi personali e politici” ha detto, senza ulteriori chiarimenti. Al suo posto subentrerà Michele Gemma.
Intanto nel paese il clima è molto teso. L’ordigno esploso davanti alla villetta del consigliere del Psi Chiumento- che ha danneggiato anche la porta blindata- ha destato uno sdegno generale. L’on. Michele Bordo ha chiesto al vice ministro dell’Interno Filippo Bubbico “di verificare se ci siano le condizioni per attivare le procedure di scioglimento del consiglio comunale di San Giovanni Rotondo per infiltrazioni criminali.”.
L’episodio è avvenuto a pochi giorni da un’altra esplosione, la bomba carta piazzata sotto casa di Antonio Santoro, consigliere del pd. Lettere minatorie, bombe e proiettili in busta: mentre Pompilio vara la giunta a S. Giovanni si ha paura. Sui social network -fa notare una fonte del luogo- giovani, cittadini comuni, e non solo politici, temono di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, e lo scrivono, oltre a commentare con l’Immediato: “Se non c’è un filo rosso che passa dalla politica io vivo sulla luna”.
L’eurodeputato Elena Gentile da Bruxelles ha appena inviato un comunicato stampa in cui descrive S. Giovanni come “realtà che spicca, per il suo profilo sanitario, religioso e turistico, non solo nel Meridione d’Italia, ma oltre i confini nazionali. Alle intimidazioni tese a generare paura e silenzio dobbiamo rispondere insieme, affermando la cultura della legalità e della partecipazione e
difendendo la città dalle forze nefaste che ne vogliono oscurare presente e futuro. Dobbiamo rispondere tutti, istituzioni e cittadini, ognuno nel suo ruolo”. E dichiara, infine, di sottoscrivere il documento delle associazioni sangiovannesi “La cultura non si piega alle bombe”.
Sul sito del ‘Fatto del Gargano’ si legge delle adesioni. Dopo l’europarlamentare del Pd e degli artisti sangiovannesi Corrado Grifa e Nicola Canistro, è arrivata anche quella del Meetup del Gargano ‘Amici di Beppe Grillo’.
Attentati di natura politica? Nel servizio del Tg3 Puglia andato in onda oggi, intervistati il consigliere Chiumento e il sindaco. Uno dice che c’entra eccome la politica, il primo cittadino dichiara: “Qualcuno ha perso la testa ma quanto avvenuto non è riconducibile a una politica che possa procurare derive di questo genere”. Lunedì prossimo il consiglio comunale.