Dopo la tempesta che si è abbattuta sul coordinamento cittadino di San Severo con le dimissioni di Nadia Pennacchia, in disaccordo con i vertici provinciali circa l’appoggio a Miglio, il Pd si affida a Luigi Presutto. Il nuovo coordinatore cittadino è stato nominato ieri sera e resterà in carica fino al nuovo congresso. E’ un renziano della prima ora, cioè stava con Renzi anche quando vinse Bersani. Partecipò alle primarie che poi sancirono Dino Marino candidato sindaco e videro l’esodo di ex piddini intorno a Miglio, l’attuale sindaco.
Ha avuto subito parole concilianti nel caos e nei litigi del post voto: “Rimetterò insieme i pezzi del partito, dobbiamo aprire il dialogo con la città attraverso un rapporto costante con le associazioni e con quelle realtà presenti oltre il consiglio comunale”. Insomma pare davvero una svolta dopo lo scontro che ha visto arrivare in paese il segretario regionale Michele Emiliano per una conciliazione tra gli esuli, verso il ballottaggio con Miglio, e il Pd, rimasto al palo nel rivendicare la propria autonomia ed equidistanza rispetto al voto dell’8 giugno. A dimostrazione della ritrovata serenità, Presutto- “un giovane molto coerente”, dicono di lui- ha scelto di affiancarsi gli esponenti delle altre due correnti, la civatiana Mariella Romano e il cuperliano Matteo Tricarico.
Le prime grane per gestire il Pd, tuttavia, già si annunciano all’orizzonte, e se l’obiettivo è quello di parlare alla città, dovrà comunque interloquire con i due eletti del Pd, Annalisa Tardio e Ciro Cataneo che si sentono espressione della maggioranza mentre il partito li ritiene all’opposizione non avendo stretto alcun accordo preballottaggio. Probabile sia avvenuto a prescindere e che non tutti abbiano seguito le indicazioni cittadine sull’equidistanza. Disponibili anche al commissariamento della segreteria cittadina e provinciale perché “nel Pd invece di seguire le indicazioni della maggioranza si preferisce commissariare”, commentano dalla base, avrebbero già scelto la loro collocazione con Miglio, da poco insediatosi nelle vesti di primo cittadino.
Dino Marino, in caso di passaggio a Miglio da parte di Cataneo e Tardio, resterebbe l’unico del Pd all’opposizione, ma da S.Severo nessun problema: “Noi l’opposizione la facciamo con uno o con tre”.
Blindatissimi i nomi della giunta (se Foggia non potrà avere più di nove assessori su 32 consiglieri, San Severo può contarne 7 su 24 in assise comunale). Sderlenga, assessore all’agricoltura, è il probabile vicesindaco, Luigi Damone dovrebbe essere il presidente del consiglio. Ancora enigmatica l’eventuale assegnazione di una delega all’Udc che ha dato indicazioni per Miglio al ballottaggio, se non a Maria Anna Bocola (tra i banchi del consiglio con Giuseppe Manzaro dell’omonima lista) a qualcuno dei suoi parenti con esperienza nelle precedenti amministrazioni.
Le analisi sulla sconfitta del Pd, come emerge dal pensiero di alcuni militanti- oltre quelle già esposte in direzione provinciale dai dirigenti- risalgono molto indietro, al 2009, da allora il partito “ha cominciato a non trovare segretari cittadini in grado di portarlo fuori dalle secche oltre le ambizioni personali e che hanno fatto il deserto intorno”.