Sembra un pozzo senza fondo quello dello scandalo tangenti al Comune di Foggia. Il “sistema Foggia”, come lo hanno etichettato gli inquirenti, fornisce elementi nuovi. Oggi, infatti, il personale della Squadra Mobile di Foggia ha eseguilo una seconda misura cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Foggia, che ha accolto le ulteriori richieste della Procura della Repubblica fondate sulle indagini della polizia giudiziaria, a carico di Ferdando Antonio Biagini e Massimo Matteo Laccetti, per per altri tre distinti episodi di concussione consumata.
I nuovi tre delitti contestati agli indagati si riferiscono ad altrettante concussioni commesse rispettivamente ai danni di Marco Insalata, di Saverio Normanno e di Vincenzo Rana. La misura dispone la custodia agli arresti domiciliari (cui i medesimi già si trovavano per effetto dell’attenuazione delle esigenze cautelari) attesa la gravità e solidità del quadro accusatorio emerso dalle indagini, che non è apparso al giudice suscettibile dì essere inquinato. Con provvedimento a parte, il medesimo giudice ha disposto il sequestro preventivo per equivalente dì 26mila euro, frutto dell’attività concussiva. Tale ultimo provvedimento è stato eseguito congiuntamente con la Guardia di Finanza. Gli episodi delittuosi contestati sono stati ricostruiti anche grazie alle dichiarazioni rese dalle vittime, che hanno confermato quanto era già emerso dalle attività intercettive. Si tratta degli imprenditori Insalata, Rana e Normanno. Il primo ha versato una tangente di 10mila euro per ottenere l’autorizzazione a bonificare l’area cimiteriale dove doveva costruire delle cappelle gentilizie. Il secondo ha corrisposto 2mila euro per ottenere l’affidamento di alcuni lavori di manutenzione ordinaria presso una scuola della città. L’ultimo ha pagato una tangente di 2mila euro per ottenere l’affidamento di due lavori di manutenzione ordinaria presso altrettante scuole di Foggia.
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