Alzano le mani risoluti. All’unanimità votano a favore della costituzione di parte civile del Comune di Ordona nel processo Black Land. I consiglieri del piccolo centro dei Cinque Reali Siti, di colpo, mettono da parte le frizioni sul bilancio (primo punto all’ordine del giorno), e si affidano completamente alle parole del sindaco, Rocco Settimio Formoso. Un nome manca alla conta: l’ex vicesindaco Michele Lombardi, lo stesso consigliere che, ai tempi della vecchia amministrazione guidata da Michele Pandiscia, spinse per l’accordo con la Edil C, la società autorizzata nel 2009 per la raccolta dei rifiuti dell’edilizia.
“Non abbiamo mai accettato l’atteggiamento criminale di chi per ottenere lauti guadagni ha oltraggiato il nostro territorio – ha esordito il sindaco -, per questo abbiamo prima denunciato tutto alla caserma dei carabinieri di Orta Nova, e adesso abbiamo immediatamente deciso di affidarci all’avvocato Iaia Calvio, simbolo delle denunce del malaffare nella pubblica amministrazione, per far valere i nostri diritti in giudizio. Invito anche i singoli cittadini a fare lo stesso…”.
Parole forti, scandite con precisione, quasi a non voler lasciare spazio alcuno all’immaginazione. “Il tempo, in questi casi, rema contro – prosegue Formoso dinanzi ad una cinquantina di cittadini -, per questo ci siamo impegnati per recintare l’area. L’assessore regionale al Bilancio, Leonardo Di Gioia, si è già impegnato per coprire la spesa del Comune per l’operazione, quantificata in 30mila euro. Ma non basta. Evidentemente, per il tempo del sequestro, non potremo fare molto altro”.
L’obiettivo, ora, è quello di intercettare le risorse europee disponibili per la bonifica. Per questo, gli amministratori del Basso Tavoliere attendono con ansia l’incontro di lunedì prossimo con l’assessore regionale Lorenzo Nicastro. “Per fortuna – continua Formoso -, abbiamo avuto risultati rassicuranti sul presunto aumento di neoplasie nella popolazione. Dopo diversi incontri con i medici di base ci è stato chiarito che i risultati sono nella norma. Non ci sono numeri anomali. E lo stesso si può dire per il potenziale inquinamento delle falde – problema particolarmente sentito -, possibile soltanto in un lasso di tempo molto ampio. Per questo, tengo a precisare che non bisogna incorrere in facili allarmismi, per non far stramazzare completamente l’economia locale, per lo più agricola”.
Ordona, negli ultimi tempi, è diventata una cittadina paradossale, stretta nella morsa dei rifiuti e dell’eolico invasivo. Qui, delle immense ricchezze archeologiche (il Foro di Herdonia è solo la punta dell’iceberg), è rimasto solo il ricordo. Le pale sono ovunque. E qualcuno avrebbe tirato anche qualche tranello: “La società Eurowind Ordona srl ci deve ancora 400mila euro come corrispettivo del 2013 e di parte del 2012 – confida Formoso a l’Immediato -, con queste risorse potevamo intervenire in maniera massiccia anche sull’emergenza rifiuti. Oltre a ripianare il bilancio”.
E invece la società avrebbe chiesto di rivedere l’accordo originario in pejus. Ed anche in questo caso, bisognerà tuffarsi in un estenuante contenzioso. Il risultato? Per il momento i soldi non arrivano (rappresentano una bella fetta del milione di euro che dovrebbe arrivare ogni anno al Comune dalle rinnovabili), e fra qualche tempo bisognerà risolvere il problema dello smaltimento dei possenti aerogeneratori. Ancora una volta, rifiuti. Nell’antica Valle del Carapelle, luogo delle radici storiche della Capitanata.