Arriva l’okay ai lavori per il reparto di Maternità degli Ospedali Riuniti. La struttura di via Pinto, infatti, è stata inserita nelle priorità della Protezione civile per l’annualità 2012. Così si potrà mettere in sicurezza il plesso considerato a “rischio crollo” in caso di terremoto. Dalla Regione Puglia arriveranno 10 milioni di euro, altri 2,5 sono previsti dalla Protezione civile. Dopo più di un anno si è sciolto dunque il nodo delle risorse, dopo che nelle “disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2013 e bilancio pluriennale 2013-2015 della Regione Puglia” veniva citato il nosocomio di Poggiardo, ma non si faceva nessun riferimento al secondo policlinico pugliese. Eppure, l’estate scorsa, era partita una vera e propria invettiva politica contro l’atteggiamento della Giunta guidata da Nichi Vendola, perché nonostante gli investimenti di 500 milioni di euro per cinque nuovi ospedali, non erano riusciti a trovare le risorse necessarie per gli interventi a Foggia. Qui, in caso di terremoto, si rischia il collasso della struttura che ospita il reparto maternità. La questione, in realtà, è risaputa da almeno 4 anni. Da quando, cioè, l’ex assessore regionale alla Salute, Tommaso Fiore, decise di far studiare il caso dal Politecnico di Bari. Il risultato fu chiaro sin dal primo momento: Il plesso non è al sicuro nel caso di particolari eventi sismici. Non una bella notizia, in un’area ad elevato rischio qual è la Capitanata. La politica regionale si era espressa in maniera chiara sul punto: non si possono destinare 520 milioni di euro per la realizzazione di 5 nuovi ospedali senza considerare le esigenze dei policlinici già esistenti. Il direttore amministrativo di via Luigi Pinto, Gaetano Fuiano, ha sempre parlato di “intervento straordinario necessario”. La cifra da destinare alla “messa in sicurezza” è stata valutata in dieci milioni di euro. I soldi che la Regione Puglia dovrebbe sborsare per gli OORR, “l’unico in tutta la regione a sostenere più di 3000 prestazioni l’anno”, ha spiegato qualche tempo fa il management. Nello studio dei tecnici baresi, sono riportate tutte le criticità, sintetizzate dallo stesso Fuiano: “I rischi di crollo sarebbero maggiori in caso di movimento ondulatorio, mentre nel sussultorio il problema sarebbe mitigato – spiega il direttore amministrativo . Bisognerebbe agire con una certa urgenza”. Il progetto di messa a norma (quando è stato realizzato non era necessario rispettare i parametri odierni) è già pronto nel cassetto del responsabile dell’area tecnica, l’ingegner Luigi Borrelli. A dare un’accelerata alla destinazione dei fonti, il commissario straordinario Tommaso Moretti, dopo le diverse sollecitazioni all’ex assessore regionale alla Sanità, Ettore Attolini (proseguite con l’attuale, Elena Gentile): “Adesso hanno deciso di ascoltarmi, anche se avevo chiesto 20 milioni di euro: con la differenza avrei fatto partire le nuove sale operatorie”.