Si conclude una stagione cinematografica caratterizzata da gioie e dolori per il Cinema Cicolella di Orta Nova. Positive sono le proposte cinematografiche di importante valore qualitativo, grazie alla collaborazione con Apulia Film Commission che fa rientrare la struttura all’interno del circuito “Cinema d’Autore”: titoli come La Grande Bellezza (vincitore di un premio Oscar come miglior film straniero), La mafia uccide solo d’estate (candidato al David di Donatello) e Philomena (oltre 28 milioni di dollari incassati), oltre alle rassegne gratuite dedicate al regista Pietro Germi e al fenomeno di metà Novecento delle case chiuse, simboleggiano un’offerta allettante, ma (e qui arrivano i dolori) il pubblico ortese e di tutti i comuni dei Cinque Reali Siti rimane restìo a frequentare l’immobile sito in via Stornarella.
“È vero, il numero di spettatori rispetto all’anno scorso è aumentato, ma siamo ancora lontani da numeri accettabili”, ci dice uno sconsolato Paolo Cicolella, storico proprietario della struttura. “Riusciamo a proporre pellicole di alto livello, di certo non adatte a un pubblico giovane che preferisce i cine-panettoni o le commedie leggere, ma attente ad adulti e persone sensibili a tematiche di natura sociale, ma la gente resta lontana, sembra snobbi il cinema. Eppure – continua – è un luogo di socialità e aggregazione rilevante, un contenitore accessibile a tutti per aprire la mente: sappiamo che il nuovo sindaco Dino Tarantino ha parlato di rivalorizzare soprattutto il teatro e di cuore ci auguriamo ciò avvenga, non per la famiglia Cicolella ma per la popolazione di Orta Nova, che ha bisogno di nuovi eventi culturali”.
Il cinema, nato nel 1947 e il più grande in provincia di Foggia per capienza, rischia da diversi anni la chiusura: a fine anno scade la convenzione con Apulia Film Commission e, in caso di mancato rinnovo, sarà difficile riproporre pellicole di successo per critica e pubblico. A settembre poi si passerà all’inevitabile proiezione in formato digitale, il cui acquisto della strumentazione richiederà un notevole investimento ma farà sparire il nostalgico rumore del vecchio proiettore di fotogrammi. Inoltre è in cantiere una nuova iniziativa per spronare ulteriormente i cittadini ad avvicinarsi al cinema e farsi diventi “un occhio aperto sul mondo” per dirla con le parole del filologo francese Joseph Bédier. Una sfida sempre più difficile di questi tempi.