Magistrati e avvocati del foro di Foggia insorgono. La Sottosezione dell’Associazione Nazionale Magistrati presieduta da Antonio Buccaro, attuando la cessazione dimostrativa delle attività di supplenza, deliberata dall’assemblea generale dell’ANM del 19 aprile scorso, ha indetto un incontro per la giornata del 22 giugno, alle 10 e 30 nella Corte di Assise del tribunale foggiano, con la partecipazione dei Magistrati togati, dei rappresentanti istituzionali dell’Avvocatura Civile e Penale, della Magistratura Onoraria e del Personale Amministrativo, finalizzato ad evidenziare lo stato di difficoltà del settore Giustizia e le attività di supplenza svolte dalla Magistratura.
Secondo il programma indetto dalla GEC, tutti i magistrati impegnati in udienza, daranno lettura di un comunicato, sospenderanno per un’ora la loro attività e inviteranno i presenti a partecipare alla superiore assemblea, nella quale si tratteranno le tematiche indicate, evidenziando le concrete attività di supplenza esercitate nei vari settori dell’attività giudiziaria anche con riferimento alle singole situazioni locali. “Una forma di protesta forte e decisa – dice Buccaro -, contro l’indifferenza della politica, rispetto alle reali problematiche della Giustizia”.
Stefano Foglia, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Foggia, non farà mancare il suo supporto: “Condividiamo pienamente le ragioni che hanno spinto l’Associazione Nazionale dei Magistrati ad una cessazione dimostrativa delle attività di udienza con ciò evidenziando le difficoltà di ordine vario del Settore Gustizia e le attività di supplenza che la Magistratura svolge”. Un malessere che colpisce il cittadino e le categorie che a vario titolo operano nel campo della giustizia. “Sono anni – aggiunge Foglia – che la nostra categoria ordinistica reclama a gran voce una nuova attenzione per la giustizia e, ancor di più, sulla giurisdizione, senza ricevere però dai governi che si sono succeduti negli anni un chiaro impegno dimostrativo nel voler girare pagina, perché la qualità della vita di un paese democratico si misura parecchio anche per come funziona il sistema giustizia. La protesta, la denuncia dei giudici non può quindi non essere condivisa dagli avvocati, anzi mai come ora credo che tutti gli operatori del diritto debbano, in maniera compatta e con fermezza chiedere una riflessione profonda, vera del Settore, tenuto conto dei passi in avanti che in altri Stati e in Europa in particolare sono stati fatti, con grandi risultati raggiunti che sono sotto gli occhi di tutti. Non comprendere tutto questo – conclude il presidente Foglia – significherebbe perdere un’altra occasione utile di confronto e di crescita”.