La posizione dell’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci è al centro dell’inchiesta condotta dalla Procura di Lecce su un intreccio di interessi tra politica, amministrazione e imprenditoria nella gestione di pratiche urbanistiche e finanziamenti pubblici. Dalle carte dell’indagine, e in particolare dalla richiesta di misura cautelare depositata dai magistrati, emerge un quadro che configura una presunta sistematica disponibilità dell’assessore a favorire i progetti e le istanze dei noti imprenditori Alfredo Barone e Marino Congedo, in cambio di assunzioni, appoggi elettorali e benefit personali.
Il progetto Stimmatine e la “regia” politica
Un primo esempio dell’interessamento diretto di Delli Noci riguarda il progetto per l’immobile delle Stimmatine, finanziato con milioni di euro pubblici. Nonostante il parere negativo della Regione Puglia alla deroga urbanistica, l’assessore avrebbe lavorato a una soluzione alternativa: una delibera ad hoc del Consiglio comunale di Lecce per ottenere la variante al piano regolatore necessaria al rilascio del permesso di costruire. Un ruolo, quello dell’assessore, descritto come determinante per l’esito favorevole della pratica, a tal punto che la bozza della delibera fu redatta direttamente dal legale del beneficiario Barone.
Dal deposito di Surbo ai parcheggi su misura
L’influenza di Delli Noci si sarebbe estesa anche ad altre pratiche sempre nel territorio di Lecce: lo sblocco del pagamento dei canoni per un deposito della Class RE & Trading a Surbo, l’autorizzazione alla trasformazione di un immobile in via Costadura in struttura ricettiva, la conversione dei parcheggi del supermercato Ipermac di Congedo in viale Japigia da sosta a pagamento a sosta a tempo, con richiesta esplicita alla polizia locale di “passare continuamente” per sanzionare chi lasciava l’auto per troppo tempo.
Piste ciclabili modificate e piazzette concesse
Altro punto critico è la modifica al progetto delle piste ciclabili in via Giovanni Paolo II a Lecce, per permettere l’accesso a un’area destinata a un impianto di carburanti della Maya S.r.l., società riconducibile ai due imprenditori. Delli Noci si sarebbe inoltre attivato per favorire la concessione in “adozione” di una piazzetta pubblica necessaria all’apertura di un bar in un locale di interesse del figlio di Marino Congedo.
Pressioni su Puglia Sviluppo e pratiche pilotate
Un passaggio significativo riguarda l’intervento dell’assessore su Antonio De Vito, dirigente di Puglia Sviluppo, al fine di rovesciare un parere negativo che avrebbe bloccato l’accesso ai fondi pubblici per la società Rivabella S.r.l.. Anche in questo caso, al centro c’erano milioni di euro di contributi e la necessità di garantire il subentro della SAP Contract.
L’”utile sinallagma”: assunzioni, sostegno politico e sushi scontato
Secondo la procura, le azioni di Delli Noci non erano disinteressate: in cambio dell’attività a favore di Barone e Congedo, l’assessore avrebbe ricevuto diverse “utilità”. In primo luogo, assunzioni nei supermercati del gruppo Congedo di persone indicate direttamente da lui, anche bypassando selezioni interne. In una conversazione intercettata, Marino Congedo spiega al figlio Alessio l’importanza strategica dell’assessore: “Almeno facciamo finta che stiamo facendo… è l’assessore regionale, ci può servire continuamente“.
A ciò si aggiungono il sostegno elettorale in occasione delle Regionali del 2020 – con un incontro organizzato al ristorante Livingstone di Barone – e anche alle Comunali ed Europee del 2019. Non solo: 5.000 euro sarebbero stati versati all’associazione culturale Sveglia Mezzogiorno, riconducibile proprio a Delli Noci, e lo stesso assessore avrebbe ricevuto sistematicamente cene e forniture di sushi a prezzi agevolati presso il locale di Barone.
Il nodo politico e il ruolo in Giunta
Il rilievo del ruolo di Delli Noci si salda al suo status di riferimento politico regionale di Puglia Sviluppo, dopo l’elezione a consigliere nel settembre 2020 e la nomina ad assessore allo Sviluppo economico. Da quella posizione, l’assessore avrebbe messo la sua rete di contatti al servizio degli interessi imprenditoriali in cambio di vantaggi personali e politici.
L’inchiesta getta ombre pesanti sulla trasparenza dei rapporti tra pubblica amministrazione e imprenditoria, e chiama in causa i meccanismi di concessione dei finanziamenti pubblici in Puglia, in particolare nel settore dell’edilizia e della pianificazione urbanistica. La posizione di Delli Noci, per ora, resta al vaglio della magistratura, ma l’impianto accusatorio delineato nelle carte della Procura di Lecce racconta un intreccio pericoloso tra potere, affari e gestione della cosa pubblica.