Sono stati condannati in primo grado a complessivi 11 anni di reclusione i due giovani foggiani arrestati il 9 ottobre 2023 a San Vitaliano, nei pressi della barriera autostradale Napoli Est, mentre trasportavano quasi un chilo e mezzo di cocaina destinata, secondo l’accusa, al mercato del capoluogo dauno. La droga sequestrata – che avrebbe consentito di ricavare oltre 5.900 dosi – era nascosta all’interno della loro automobile, una Citroën DS.
Il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Nola ha inflitto 6 anni e 8 mesi a Ciro Campanile, 23 anni, e 4 anni e 4 mesi a Luca Consalvo, 26 anni. Le sentenze sono arrivate con il rito abbreviato e davanti a due gup differenti, a seguito della separazione delle posizioni processuali.
I precedenti e la confessione
Determinante, nel distinguo tra le due pene, il curriculum giudiziario di Campanile, arrestato per la quarta volta in meno di due anni e destinatario della recidiva specifica infraquinquennale. A suo carico, una condanna per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale nel gennaio 2023, un arresto per droga a maggio dello stesso anno, e un’altra misura cautelare nel gennaio 2024 in un’indagine antidroga sull’asse Foggia-Orta Nova, dove era sottoposto all’obbligo di firma.
Campanile, nel corso dell’interrogatorio di convalida, si addossò ogni responsabilità, dichiarando di aver chiesto all’amico di accompagnarlo perché privo di patente. Consalvo, inizialmente, aveva negato di conoscere il contenuto dei pacchi nascosti in auto, affermando di essersi fidato della risposta evasiva dell’amico. Solo in seguito, inviando una lettera alla procura, ammise i fatti contestati.
I dettagli del sequestro
La perquisizione del veicolo avvenne in serata, quando una pattuglia della Guardia di Finanza intercettò l’auto nel comune campano. Gli agenti trovarono 310 grammi di cocaina in cristalli sotto il sedile del passeggero e altri 1.200 grammi in polvere nascosti sotto i sedili posteriori. Il totale della droga sequestrata ammontava a 1.484 grammi, una quantità che, secondo il gip, escludeva l’ipotesi di uso personale e indicava un ruolo attivo dei due nell’ambito di un traffico strutturato di sostanze stupefacenti.
I sospetti sui legami criminali
Nel motivare la convalida dell’arresto, il gip sottolineò che “la perquisizione dell’auto e la provenienza dei due arrestati portano a escludere che si trattasse di una scorta personale”, affermando che entrambi risultano “ben inseriti in un’attività di spaccio tanto da affidare loro un carico di notevole valore”. Il giudice ipotizzò “forti legami con la criminalità organizzata foggiana”, evidenziando possibili collegamenti con sodalizi partenopei. Resta tuttavia irrisolto il nodo centrale dell’indagine: da chi si siano riforniti i due corrieri e a chi fosse destinato il carico.
Per uno dei due, Luca Consalvo, il giudice ha già disposto il passaggio agli arresti domiciliari, dopo sei mesi trascorsi in carcere. La difesa ha annunciato appello contro le condanne, puntando sulla collaborazione processuale e sulle condizioni personali degli imputati. Nel frattempo, il tribunale ha messo un primo punto fermo nella vicenda: la droga non era per uso personale e i due foggiani agivano per conto di un’organizzazione.