Un maxi blitz all’alba ha portato all’arresto di 25 persone, tutte originarie di Cerignola, ritenute parte di una rete criminale dedita al furto, riciclaggio e ricettazione di autovetture. L’operazione, condotta dalla Polizia di Stato di Andria sotto il coordinamento della Procura di Trani, ha smantellato un’organizzazione che, secondo le indagini, rubava auto in tutta la Puglia e in Abruzzo, per poi smontarle in due rimesse nella cittadina foggiana e immettere i pezzi nel mercato parallelo.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata firmata dal gip Ivan Barlafante e rappresenta il risultato di un’indagine avviata nell’agosto del 2024, in seguito al fermo di un Fiat Ducato ad Andria, all’interno del quale erano nascosti pezzi di auto risultati rubati.
I furti contestati, registrati nella sesta provincia pugliese a partire da novembre 2024, venivano realizzati simultaneamente da diverse “batterie” operative, capaci di trafugare fino a 7 veicoli al giorno. Si tratta, secondo gli inquirenti, di persone altamente specializzate, in grado di asportare un’autovettura anche nel giro di qualche minuto.
Un traffico da “porto di terra”
Gli investigatori hanno scoperto che le auto – di vario modello, dalle utilitarie alle berline di grossa cilindrata – venivano rubate, in alcuni casi ritrovate cannibalizzate nelle campagne della Bat, e smontate con estrema precisione per recuperare motori, pneumatici, centraline e ricambi, tutti sistemati in scaffali ordinati all’interno di due capannoni trasformati in veri e propri hub del ricambio illegale.
I pezzi – smontati e trafugati – venivano trasportati a Cerignola all’interno di autoparchi e autodemolitori compiacenti, che suddividevano, imballavano e reintroducevano sul mercato le singole componentistiche. Durante l’attività investigativa sono stati effettuati diversi riscontri che hanno consentito di verificare la presenza di interi box contenenti migliaia di pezzi di autovetture rubate e pronti per essere reimmessi sul mercato.
Secondo quanto emerso, il gruppo utilizzava anche auto di lusso, come una Maserati Levante – più volte immortalata in video virali sui social – per compiere i colpi. Per i loro spostamenti, gli indagati ricorrevano anche a veicoli a noleggio, come un’Audi RS3 con targa tedesca.
La “bella vita” e i legami criminali
L’organizzazione, secondo gli inquirenti, era ben strutturata. Alcuni componenti venivano osservati festeggiare abitualmente in un noto ristorante barese, prenotando semplicemente con la frase “sono l’amico di Cerignola”, formula che sarebbe diventata un marchio di riconoscimento all’interno del gruppo.
L’attività criminosa avrebbe contribuito a rendere la provincia di Barletta-Andria-Trani una delle prime in Italia per numero di furti d’auto, secondo le statistiche più recenti.
L’operazione, denominata “Stolen II”, si aggiunge alle pregresse attività delle forze dell’ordine volte al contrasto dei furti d’auto, determinando, nella provincia un decremento del fenomeno pari, ad oggi, al 30%.
Tutti gli arrestati
Questi i nomi dei 25 finiti in carcere: Francesco Losurdo (38), Saverio Brandusio (40), Francesco Lastella (39), Matteo Dimatteo (27), Giovanni Iacovone (21), Matteo Conte (23), Leonardo Cirulli (40), Alessio Cianci (26), Giovanni Dinoia (21), Matteo Montingelli (20), Vincenzo Saccinto (41), Antonio Pugliese (28), Nicola Basso (25, di Orta Nova), Gerardo Seccia (41), Cristian Direda (24), Francesco Rubino (30), Said Mounji (33, senza fissa dimora), Alessandro Marino (52), Domenico La Macchia (25), Vincenzo Tufo (21), Tommaso Izzi (29), Valerio Ferrucci (26), Michele Montesano (22, di Orta Nova), Antonio Dimatteo (26), Domenico Teasto (18).
Le indagini proseguono per identificare ulteriori canali di vendita dei pezzi di ricambio e verificare eventuali connessioni con gruppi analoghi attivi in altre regioni.