Il giorno dopo il maxi blitz che ha portato all’arresto di 25 persone a Cerignola, accusate di far parte di una rete criminale dedita al furto e riciclaggio di auto, le istituzioni rilanciano con fermezza la linea della tolleranza zero. A parlarne, nel corso di una conferenza stampa a Trani, sono stati il questore della provincia BAT, Alfredo Fabbrocini, e il procuratore della Repubblica di Trani, Renato Nitti, protagonisti dell’operazione “Stolen II” condotta dalla Polizia di Stato.
“È solo un punto e virgola”
“Oggi segniamo un passo importante, ma non è un punto, è un punto e virgola. Continueremo su questa strada” – ha dichiarato Fabbrocini, sottolineando come l’attività repressiva non si fermerà con l’operazione appena conclusa. “Abbiamo ridotto di quasi il 30% i furti, ma non siamo ancora soddisfatti. L’obiettivo è andare avanti, e farlo con una squadra di lavoro stabile e specializzata, capace di risultati concreti come quello odierno”.
Secondo il questore, nella provincia di Barletta-Andria-Trani si è invertita la tendenza nazionale, che da anni segnala un costante aumento dei furti d’auto: “Negli ultimi dieci anni i numeri erano in crescita. Ora, grazie al lavoro degli investigatori e alla visione strategica della Procura, abbiamo dato un segnale importante. Ma l’importante è non abbassare la guardia”.
Un sistema strutturato con ruoli e gerarchie
Dello stesso avviso il procuratore Renato Nitti, che ha parlato senza mezzi termini di un’organizzazione criminale che “agiva come una vera industria del crimine, con due capi, ruoli ben definiti, remunerazioni stabili e una struttura capace di assorbire anche l’impatto delle misure cautelari”.
Il cuore dell’indagine si è concentrato su ciò che avveniva dopo i furti: lo smembramento dei veicoli, il trasporto delle componenti meccaniche, la creazione di pallet già pronti per l’imballaggio e la spedizione, anche oltre i confini nazionali. “Ci sono elementi emersi – ha spiegato Nitti – che ci porteranno ad approfondire il filone legato alla destinazione estera di molte parti rubate”.
Il procuratore ha evidenziato inoltre la necessità di mantenere alta l’attenzione: “Dobbiamo continuare a essere presenti, perché le misure cautelari devono colpire in modo costante, man mano che le attività criminali tentano di riprendere. L’obiettivo non è solo quello di ridurre il fenomeno, ma di cancellarlo definitivamente”.
Una strategia a lungo termine
L’operazione “Stolen II”, scattata il 12 maggio, è parte di un piano più ampio che punta al contenimento e al progressivo smantellamento delle filiere criminali legate al furto d’auto e al traffico di ricambi. Secondo la Polizia, nella rete sgominata agivano cellule autonome ma coordinate, in grado di trafugare anche sette veicoli al giorno, operando in diverse zone della Puglia e dell’Abruzzo.
L’azione repressiva continuerà con nuovi accertamenti, anche in collaborazione con le autorità di altri Paesi. La speranza, ribadita più volte, è che questo modello operativo diventi un protocollo permanente di contrasto al crimine organizzato. E che Cerignola – per anni crocevia di traffici illeciti – possa cambiare finalmente rotta.