Una città intera si stringe attorno al magistrato Roberto Galli, dopo l’intimidazione avvenuta nella serata di ieri: ignoti hanno sparato contro l’auto della madre, parcheggiata in via Orto Sdanga, a pochi passi dal centro. Un gesto inquietante, che ha provocato una dura reazione da parte delle istituzioni locali, a partire dal sindaco Domenico La Marca e dall’assessore Francesco Schiavone, fino ai vertici provinciali di Europa Verde.
La Marca: “Amministrazione blindata, contro corruzione e clan”
“Il silenzio e l’indifferenza fanno più rumore di una bomba”. È con queste parole che il sindaco La Marca ha aperto il suo messaggio di solidarietà al pm Galli, magistrato impegnato in diverse inchieste su corruzione e criminalità nel Golfo. “La nostra amministrazione – ha detto – non ha esitato a costituirsi parte civile nel processo ‘Giù le mani’. Lo abbiamo fatto per ribadire che non possiamo permettere zone grigie. Abbiamo bisogno di mura alte, non confini porosi”.
“Questo vile atto intimidatorio è un colpo diretto alla giustizia, ma anche alla nostra città. Non abbiamo possibilità di scelte comode. Difendere chi combatte la mafia è un dovere morale. A testa alta – ha aggiunto il sindaco – continueremo a lavorare per la giustizia sociale, creando gli anticorpi all’indifferenza. La mafia è quella ‘montagna di merda’ che va respinta senza esitazioni, come ci ha insegnato Peppino Impastato”.
Schiavone: “Colpita una famiglia, ma anche la dignità di Manfredonia”
Sulla stessa linea anche l’assessore Francesco Schiavone, che ha parlato di “un’offesa alla serenità di una famiglia e all’intera comunità”. “Il gesto criminale di ieri – ha sottolineato – colpisce un magistrato che lavora ogni giorno per restituire fiducia e giustizia ai cittadini. È un momento delicato, che richiede fermezza e coesione. Manfredonia non si piegherà alla paura. Saremo accanto al dottor Galli e a chi serve lo Stato con onore”.
Europa Verde: “Atto grave, serve una risposta netta dello Stato”
Dura anche la nota di Europa Verde – Verdi di Capitanata, firmata dai coportavoce Innocenza Starace e Lorenzo Gagliardi: “Qualsiasi intimidazione ai danni della magistratura rappresenta una minaccia diretta alla democrazia. La nostra solidarietà con il dott. Galli dev’essere concreta. Siamo certi che sarà garantita la piena sicurezza alla sua famiglia, affinché possa proseguire il suo lavoro senza pressioni”.
“Nonostante le batoste ricevute negli ultimi anni – hanno concluso – la criminalità organizzata tenta ancora di rialzare la testa. Ma sappia che troverà una rete compatta di cittadini, istituzioni e società civile pronti a respingerla”.
I 5 stelle: “Lo Stato reagirà”
“Il Movimento 5 Stelle di Manfredonia esprime piena e convinta solidarietà al Pubblico Ministero Galli per il vile atto intimidatorio che ha colpito la sua famiglia, con colpi d’arma da fuoco esplosi contro l’autovettura della madre”. Lo riportano i pentastellati in una nota.
“L’atto intimidatorio rappresenta un gesto gravissimo, che offende l’intera collettività e colpisce al cuore i principi di legalità e giustizia. Colpire chi ogni giorno opera per la giustizia significa colpire i valori fondamentali dello nostra società.
Siamo sicuri lo Stato reagirà con determinazione, individuando e punendo al più presto esecutori e mandanti di questo attentato codardo. Il Movimento 5 Stelle di Manfredonia condanna con fermezza ogni forma di intimidazione e violenza.
La nostra comunità risponderà con unità, dignità e coraggio, facendo sentire con forza la propria vicinanza al magistrato Galli e a tutti coloro che, come lui, sono in prima linea nella difesa della legalità e del nostro territorio. La lotta per la giustizia non si arresta. Noi saremo sempre al fianco di chi la porta avanti con onestà e determinazione”.
“Chiaro tentativo di condizionare l’azione della giustizia”
“Il movimento CON Manfredonia esprime la propria piena solidarietà al magistrato Roberto Galli e alla sua famiglia, vittime di un vile atto intimidatorio che colpisce anche tutta la nostra comunità. Gli spari rivolti contro l’auto della madre del dott. Galli rappresentano un gesto gravissimo, un chiaro tentativo di condizionare l’azione della giustizia e di intimorire chi, con coraggio e senso dello Stato, combatte ogni giorno la criminalità organizzata sul nostro territorio” Lo afferma il direttivo di Con.
A Roberto Galli e alla sua famiglia va il nostro sostegno umano e istituzionale, nella certezza che non arretrerà di un passo nel suo lavoro al servizio della legalità. Episodi come questo devono rafforzare la determinazione di tutte le forze sane della società civile nel contrastare ogni forma di violenza, omertà e prevaricazione. Chiediamo che lo Stato risponda con fermezza, assicurando protezione a chi è in prima linea e riaffermando la presenza delle istituzioni in ogni angolo della nostra terra. La legalità si difende insieme: nessuno deve sentirsi solo”.
Forza Italia: “Intollerabile”
Lioi (associazione Panunzio): “Atto vigliacco”
“L’Associazione Giovanni Panunzio – Eguaglianza, Legalità, Diritti, dopo aver sostenuto la ferma presa di posizione del dott. Laronga nei giorni scorsi, esprime oggi la propria più ferma e incondizionata solidarietà al dott. Roberto Galli, Pubblico Ministero presso la Procura della Repubblica di Foggia, vittima di un inquietante e vigliacco atto intimidatorio nella serata del 19 aprile a Manfredonia.
Il colpo d’arma da fuoco esploso contro l’automobile della madre del magistrato, parcheggiata nei pressi dell’abitazione di famiglia, rappresenta non solo un gesto vile e criminale, ma un attacco diretto allo Stato, alla giustizia e a tutti coloro che ogni giorno si battono per affermare i principi di legalità e di civiltà democratica.
Il dott. Galli è impegnato in complesse indagini su fenomeni criminali radicati nel territorio del Golfo, tra cui l’operazione ‘Giù le mani’, che ha avuto il merito di far luce su dinamiche illecite e consolidate, restituendo fiducia ai cittadini onesti.
Chi colpisce un magistrato e chiunque operi con senso dello Stato per la legalità colpisce l’intera collettività, e chi tenta di seminare paura troverà la ferma reazione di tutte le forze sane della società civile.
Come associazione intitolata a Giovanni Panunzio, imprenditore ucciso per aver scelto da che parte stare, sentiamo il dovere morale e civile di affermare con forza che non resteremo in silenzio. Siamo e saremo sempre al fianco di chi lavora per un’Italia più giusta, più libera, più sicura.
Chiediamo con determinazione che le istituzioni rispondano con fermezza, garantendo protezione a chi è in prima linea e assicurando alla giustizia i responsabili di questo ignobile gesto. Non c’è spazio per l’intimidazione. C’è solo spazio per la legalità, il coraggio e la verità”.
Le indagini sull’episodio, avvenuto a poche ore dall’aggravamento della misura cautelare per Michele Fatone, imputato nel processo “Giù le mani”, sono ora affidate ai carabinieri. L’obiettivo è identificare esecutori e mandanti di un’intimidazione che sa di vendetta e avvertimento. Ma Manfredonia, ancora una volta, risponde unita: con fermezza, e senza paura.