Michele Fatone, 64 anni, conosciuto con il soprannome di “Racastill”, è stato nuovamente denunciato, stavolta per gravi minacce verbali e gestuali avvenute in pieno centro cittadino. L’episodio risale alle 9:55 del mattino a Manfredonia, lungo via Aronne Del Vecchio, dove Domenico Manzella, responsabile del personale dell’azienda rifiuti “Ase”, ha incrociato il suo ex collega Fatone alla guida di una Fiat 500L bianca. Secondo quanto riportato nella denuncia presentata ai finanzieri, l’uomo avrebbe rallentato il proprio veicolo per poi minacciare Manzella, agitando due dita in aria, mimando il gesto del taglio della gola e scandendo, in dialetto, la frase: “Ti taglio la testa”.
Nonostante i finestrini chiusi, la vittima ha dichiarato di aver letto chiaramente il labiale di Fatone, il quale avrebbe accentuato le parole con evidenti gesti, in un atteggiamento ritenuto intimidatorio. L’intera scena si sarebbe consumata in un’area videosorvegliata, circostanza sottolineata nel documento ufficiale trasmesso alle autorità.
La denuncia-querela è stata formalmente indirizzata a Fatone per i reati di cui agli articoli 612 e 612 bis del Codice Penale, ovvero minaccia e atti persecutori, o per qualsiasi altra fattispecie penale che potrà essere accertata nel prosieguo delle indagini.
Non si tratta della prima volta che il nome di Fatone compare in fatti analoghi. Già a processo per episodi emersi nell’ambito dell’operazione della Guardia di Finanza “Giù le mani” del marzo 2024, l’uomo è noto alle cronache giudiziarie per comportamenti intimidatori e violenti, che hanno già attirato l’attenzione della magistratura.
Le accuse in “Giù le mani”
Su Michele Fatone e suo figlio Raffaele, il primo in pensione, col secondo licenziato da “Ase”, incombono numerose accuse, tutte riguardanti il predominio acquisito dai “Racastill” nell’azienda municipalizzata dei rifiuti dove avrebbero aggredito e picchiato colleghi (lo stesso Manzella sarebbe tra le vittime), sfruttato mezzi e oggetti della ditta e minacciato un manager.