Si è dimessa dopo neanche una settimana dalla pubblicazione dell’inchiesta della Gazzetta del Mezzogiorno, Carmela Fiorella, 38 anni, barlettana, moglie del consigliere regionale Filippo Caracciolo (Pd), vincitrice del concorso da dirigente del personale in Aeroporti di Puglia. Le dimissioni, arrivate mercoledì scorso, sono giunte “per motivi personali e per tutelare la tranquillità della famiglia”, ma coincidono con l’esplosione di un caso che solleva interrogativi pesanti su titolo di laurea, modalità di selezione e trasparenza del concorso pubblico.
Una pergamena che non torna
Al centro delle perplessità c’è una fotocopia della pergamena di laurea in “Economia e management” presentata da Fiorella. Il documento sarebbe stato rilasciato dall’Università di Bari il 26 settembre 2012 e risulta firmato dall’allora rettore Antonio Felice Uricchio e dal direttore generale Federico Gallo. Peccato però che Uricchio sia stato eletto più di un anno dopo, nel novembre 2013, e Gallo sia stato assunto solo nel 2015. Una discrepanza temporale macroscopica, che ha acceso i riflettori su un possibile falso.
L’Università di Bari, interpellata dalla Gazzetta per confermare l’autenticità del titolo, ha aperto una procedura interna, chiedendo a Fiorella eventuali “controdeduzioni”, pur in assenza di motivi legali che consentano di opporsi all’accesso agli atti. Curiosamente, il procedimento è stato affidato all’Unità operativa di Giurisprudenza e Scienze Politiche, e non a quella di Economia, lasciando ipotizzare che la laurea effettivamente conseguita da Fiorella appartenga a una classe diversa da quella richiesta dal bando di concorso.
Come se non bastasse, la mail utilizzata per le comunicazioni lascia supporre che Fiorella risulti ancora iscritta come studentessa dell’Ateneo barese.
Un concorso su misura?
Le anomalie non si fermano al titolo di studio. Il concorso bandito da Aeroporti di Puglia nel febbraio 2024 è rimasto aperto per appena 10 giorni lavorativi, e ha visto l’ammissione della sola domanda presentata da Fiorella, mentre le altre due candidate sono state escluse. La commissione giudicatrice ha rilevato irregolarità formali nella certificazione di una concorrente, manager di Ita Uk, ma non ha avuto nulla da eccepire sulla pergamena anomala della vincitrice, né sulle dichiarazioni fornite nel curriculum.
Eppure i curricula di Fiorella non sono coerenti tra loro: ad Aeroporti si è definita “HR manager” in Adecco dal 2019, ma nel C2 (documento che attesta la posizione lavorativa) risulta “impiegato amministrativo”. In un master della Lum di Casamassima si era presentata come “HR Consultant”, qualifica più bassa, mentre nel cv presentato ad Aqp (dove è stata consigliere di amministrazione dal 2017 al 2021 su nomina di Caracciolo) il ruolo riportato era “HR Area manager Centro-Sud”.
Un mosaico contraddittorio che la commissione avrebbe avuto l’obbligo di valutare con attenzione, considerando anche che l’incarico da dirigente in Aeroporti richiedeva specifici requisiti di formazione e carriera.
L’Università: “Pronti a trasmettere tutto alla Procura”
Dal canto suo, l’Università di Bari ha assicurato, attraverso una nota ufficiale, che “nel caso emergessero situazioni di illegalità, trasmetteremo tutto alla competente Procura della Repubblica”. Al momento, però, non ha ancora fornito una risposta definitiva sulla veridicità del titolo di laurea presentato.
Il caso ha assunto un significato politico anche per il legame con Filippo Caracciolo, esponente Pd ed ex capogruppo in Consiglio regionale, attualmente imputato per corruzione e turbativa d’asta a Bari. Un contesto che rende la vicenda ancora più delicata e carica di ombre.
Secondo quanto ricostruito dalla Gazzetta del Mezzogiorno, la storia di Carmela Fiorella è solo all’inizio. Resta da capire se le dimissioni possano bastare a chiudere un caso che solleva interrogativi ben più ampi sulla trasparenza nella selezione pubblica, sul controllo delle autocertificazioni e sulla responsabilità degli enti coinvolti.