A pochi giorni dall’allarme lanciato per la possibile crisi del reparto di Oncologia dell’ospedale “Giuseppe Lastaria” di Lucera, arrivano da una parte rassicurazioni, dall’altra duri attacchi politici. Al centro del confronto, la tenuta del presidio ospedaliero e la gestione della sanità pubblica in Capitanata.
Tutolo: “Nessuna chiusura, presto altri due medici in reparto”
A rassicurare sull’immediato futuro del reparto oncologico è il consigliere regionale Antonio Tutolo, che ha annunciato l’imminente arrivo di due nuovi medici per affiancare il dottor Maurizio Di Bisceglie, attualmente unico in servizio. Una risposta, quella del commissario straordinario del Policlinico Riuniti di Foggia Giuseppe Pasqualone, alle sollecitazioni dello stesso Tutolo che, nelle scorse settimane, aveva convocato un’audizione in Regione e scritto direttamente al presidente Michele Emiliano e all’assessore alla sanità Raffaele Piemontese.
“Non ho mai smesso di avere a cuore le sorti di questa struttura – dichiara Tutolo – e sono felice che il commissario abbia accolto le mie preoccupazioni. Oncologia a Lucera è un punto di riferimento essenziale per tutta la comunità, estendendosi fino ai Monti Dauni. È un reparto che ogni giorno salva vite e migliora la qualità della vita dei pazienti, con un numero di prestazioni paragonabile, se non superiore, a quello del Policlinico di Foggia”.
Secondo il consigliere, la priorità ora è intervenire con misure rapide e concrete per evitare ogni ipotesi di ridimensionamento, non solo dell’oncologia, ma anche di reparti in sofferenza come cardiologia e lungodegenza. “Sono pronto a tutto pur di difendere e potenziare il Lastaria”, ha concluso.
De Leonardis: “Il Lastaria è lo specchio del disastro del centrosinistra”
Di segno opposto le parole del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giannicola De Leonardis, che ha definito l’ospedale di Lucera “la rappresentazione del fallimento del centrosinistra in materia sanitaria”. Per De Leonardis, le carenze croniche del personale e la continua emergenza nei reparti derivano da scelte politiche precise, in particolare dalla perdita di autonomia dell’ospedale con il piano di riordino che lo ha accorpato agli Ospedali Riuniti di Foggia.
“Chi oggi si straccia le vesti è parte integrante del centrosinistra che ha generato questi problemi – ha attaccato –. L’ospedale di Lucera dovrebbe essere punto di riferimento per la città e per i Monti Dauni, e invece resta un avamposto abbandonato, retto solo dallo spirito di sacrificio del personale sanitario”.
Secondo il consigliere di Fratelli d’Italia, la mancanza di medici costringe i cittadini della zona a rivolgersi a strutture fuori provincia o fuori regione, alimentando la mobilità passiva e aggravando i costi sanitari per la Puglia. “Il Lastaria – ha concluso – è l’ennesimo esempio di come la cattiva politica si traduca in un danno concreto per il diritto alla salute dei cittadini”.
In attesa dell’effettivo arrivo dei nuovi medici promessi, il destino del reparto resta dunque al centro dell’attenzione pubblica e politica, simbolo di una sanità locale che continua a fare i conti con criticità strutturali, carenze croniche e un acceso scontro istituzionale.