È scontro aperto sul futuro occupazionale dei lavoratori impegnati nel servizio di gestione, conduzione e manutenzione della centrale elettrica e degli impianti di condizionamento e termo-idraulici dell’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo. A sollevare la questione è la UGL Metalmeccanici, che accusa la nuova società appaltatrice, la Perrone Global Service s.r.l. di Corato, di non voler garantire la continuità contrattuale al personale precedentemente impiegato.
La società, vincitrice dell’appalto triennale da oltre 4 milioni di euro, avrebbe infatti comunicato la propria intenzione di non assorbire tutti i lavoratori della ditta uscente, lasciando senza prospettive numerosi dipendenti con anni di servizio alle spalle. Una decisione che, secondo il sindacato, viola apertamente la normativa regionale in materia di cambio appalto e disattende la clausola sociale prevista per la tutela dei livelli occupazionali negli enti pubblici.
“Comportamento scorretto e inaccettabile”
Duro il commento del segretario regionale della UGL Metalmeccanici, che parla apertamente di “comportamento scorretto” da parte della Perrone Global Service. La situazione è stata discussa in un incontro sindacale tenutosi il 31 marzo scorso, durante il quale è emersa “la mancanza di volontà da parte dell’impresa aggiudicataria di garantire la tutela occupazionale e il mantenimento dei diritti acquisiti”, fa sapere la UGL.
Il sindacato annuncia battaglia e promette di contrastare con ogni mezzo “tali comportamenti irrispettosi delle norme imposte nei cambi di appalto, che porteranno al licenziamento dei dipendenti interessati”. Per la UGL, infatti, non si tratta solo di numeri, ma di persone che hanno garantito per anni la funzionalità di un presidio ospedaliero di riferimento per tutta la Capitanata.
“Il lavoro non è una concessione”
A intervenire anche il segretario generale della UGL di Foggia, Gabriele Taranto, che parla di “soprusi in danno dei lavoratori”. “Non consideriamo il lavoro una merce – afferma – né i lavoratori dei numeri. Sono persone con diritti e dignità. Rifiutiamo la logica secondo cui il posto di lavoro sia una concessione e rivendichiamo invece il diritto costituzionale a un’occupazione dignitosa per tutti”.
La vicenda, che tocca direttamente la gestione dei servizi essenziali all’interno dell’ospedale fondato da Padre Pio, rischia ora di trasformarsi in un nuovo caso di tensione sociale. La UGL chiede l’intervento immediato delle istituzioni competenti affinché venga garantita la piena applicazione delle norme in materia di cambio appalto e clausola sociale. Intanto, resta l’incertezza per decine di lavoratori in attesa di risposte concrete.