Come tradizione vuole, anche quest’anno a Margherita di Savoia, si è svolta la cosiddetta “spartizione del mare”, una sorta di patto tra pescatori per evitare inutili conflitti per la pesca delle seppie. Oggi sono appena 20 le imbarcazioni nel porto canale della città della BAT, ma in passato erano molto di più, e assegnare uno specchio di mare a tutti non era affatto facile.
“Pochi pescatori e annata iniziata male per la pesca delle seppie” – ci spiega Nunzio Valerio, uno dei pescatori che incontriamo sul porto. “Sono dieci giorni che siamo fermi a causa delle condizioni meteo. La seppia vuole un mare caldo, e in questo inverno la temperatura del nostro golfo è scesa fino a 0 gradi. Speriamo nei prossimi giorni”. Il 19 di marzo, festività di San Giuseppe, si svolge, secondo tradizione, il “sorteggio delle zone di mare da assegnare ai pescatori”. Operazione fondamentale è infatti la determinazione, da parte di apposita commissione, delle singole zone di mare, rettangoli di dimensioni variabili a seconda del numero dei concorrenti, entro le quali ciascun equipaggio, talvolta in comunione con altro equipaggio, può esercitare la pesca in esclusiva. Queste zone riservate sono ritagliate in un fascia di mare che va dalla foce del fiume Ofanto a Torre Pietra e si protende verso il largo per 800 metri.“Infatti la pesca delle seppie nel nostro Golfo – spiegaAntonio Capacchione, presidente di ASBA – ha origini antichissime le cui prime notizie risalgono al periodo medievale ma risalenti ancora più in là nel tempo. Il Golfo di Manfredonia da sempre è famoso proprio per le seppie tanto da dare il nome all’antica Siponto (ora Manfredonia) che con Arpi (ora Foggia) e Salapia (ora Margherita di Savoia) costituivano le tre più importanti città della Daunia preromana”. La pesca delle seppie qui è regolamentata da un regio decreto del 1928.
“Questo tipo di pesca – aggiunge Capacchione – oltre ad avere origini antichissime prevede un cerimoniale dalle varie fasi, anche di quelle propedeutiche alla pesca vera e propria, del tutto esclusivo tanto che nell’intera marineria peschereccia italiana, la pesca delle seppie nel nostro Golfo è l’unica ad avere una normativa specifica e ferrea”. La seppia è una tipicità del territorio per il sapore conferito dall’alta salinità del mare, oltre che dai fondali bassi e sabbiosi. Per questo motivo sarà protagonista non solo di un apposito show cooking il 4 aprile ma anche del Festival Internazionale dell’Aquilone. L’evento, giunto alla sua undicesima edizione, è in programma dal primo al 4 maggio. Verrà preceduto da un prefestival della durata di una settimana (dal 24 al 30 aprile) e seguito da un dopofestival, previsto nel mese di maggio, che avrà per protagonista un evento gourmet, dedicato alla seppia margheritana. “Il festival internazionale dell’Aquilone è ormai diventata una manifestazione da record di presenze – dice Bernardo Lodispoto, sindaco di Margherita di Savoia -. Anche quest’anno il nostro Comune si prepara a tingersi con i colori degli aquiloni, ospitando numerose presenze e partecipanti provenienti da ogni parte del mondo. Un motivo di grande orgoglio per tutta la nostra comunità”.