Quindici minuti di pura follia in una discoteca alla periferia di Foggia. Un gruppo di circa venti persone ha aggredito tre ragazzi senza alcuna apparente ragione, dopo aver infastidito le ragazze che erano con loro. L’episodio, denunciato sui social da Patrizia Lusi, presidente dell’Asp Zaccagnino, ha scatenato indignazione e preoccupazione per la sicurezza nei locali notturni della città.
Un’aggressione senza motivo e l’assenza di sicurezza
Secondo quanto riportato, l’aggressione è avvenuta improvvisamente, senza che ci fosse un motivo chiaro. Un gruppo numeroso di giovani ha prima importunato alcune ragazze, poi, quando i loro fidanzati sono intervenuti per difenderle, ha scatenato la violenza contro di loro. Un attacco in superiorità numerica, che ha lasciato sgomenti i presenti.
A rendere ancora più grave l’accaduto, il fatto che nessuno del personale di sicurezza sia intervenuto per fermare l’aggressione. “Solo altri ragazzi hanno cercato di aiutare i tre malcapitati”, ha denunciato Lusi, sottolineando la mancanza di un adeguato servizio di sicurezza all’interno del locale.
Le possibili denunce e le indagini in corso
Dopo l’accaduto, si sta valutando la possibilità di una denuncia nei confronti della discoteca, proprio per l’assenza di controlli e misure di sicurezza adeguate. Le telecamere del locale potrebbero aver ripreso la rissa e potrebbero rivelarsi fondamentali per identificare gli aggressori, sempre che fossero funzionanti al momento dell’episodio.
Un episodio che ha lasciato il segno non solo sulle vittime dirette, ma anche sulle ragazze che, come raccontato da Lusi, si sono trovate accerchiate e intimidite da un gruppo di individui violenti.
Sicurezza nei locali e paura tra i genitori
L’episodio riaccende il dibattito sulla sicurezza nei locali notturni e sulle misure di prevenzione necessarie per evitare episodi simili. “La strada verso il rispetto delle regole minime della convivenza civile è ancora molto lunga”, ha commentato la presidente dell’Asp Zaccagnino.
Lo spavento della notte è passato, ma resta la rabbia e la delusione. E resta soprattutto la paura di chi, come tanti genitori, ogni sera si chiede se i propri figli siano davvero al sicuro quando escono.