Sono tornati i tempi belli a Via Valentini Vista Franco a Confindustria Foggia. Più di 100 persone hanno affollato l’auditorium del quarto piano per il convegno organizzato dall’Ance Puglia e Foggia, rappresentate rispettivamente da Gerardo Biancofiore e Ivano Chierici e aperto dal neo presidente dell’Aquila Tito Salatto, per illustrare a imprenditori edili, tecnici, professionisti e numerosi eletti le opportunità della legge regionale sull’Urbanistica in fase di redazione su cui sta lavorando il delegato al ramo regionale, Stefano Lacatena.
Il consigliere regionale emilianista accompagnato dal coordinatore di CON Rosario Cusmai nel suo intervento appassionato ha toccato molti punti, elencando le varie leggi degli ultimi anni in Puglia.
“La Legge 36 non sostituiva il Piano Casa ma ha rimesso la politica a rioccuparsi di territorio e urbanistica pianificando. La 36 era il primo tassello di questi obiettivi. È un puzzle che porterà ad un disegno ambizioso. Abbiamo preso in carico la modifica della Legge 20 del 2001 per alleggerire il processo di approvazione del Pug, ne abbiamo solo 40 in Puglia. Abbiamo ancora 60 programmi di fabbricazione, tutto il resto sono Prg. Abbiamo cancellato il DDP, introducendo l’atto di indirizzo. Abbiamo cancellato 5 o 6 anni di ritardi. Abbiamo introdotto la Compatibilità con prescrizioni. Abbiamo sistemato i tempi delle conferenze di servizio e organizzato il periodo di salvaguardia a 3 anni.
Ho voluto modificare la legge 21 del 2008 sulla rigenerazione urbana. È stata una di quelle leggi valorizzata sugli ideali ma che non ha avuto nessuna attuazione se non realizzazioni pubbliche. Nei nostri centri abbiamo visto ellissi, cerchi, poligoni ma nessuna riqualificazione edilizia dell’esistente. Abbiamo introdotto la parola strategia, un macigno nel futuro dell’urbanistica. Voglio rendere attuabile una legge”.

I temi per Foggia sono tanti. Anzitutto i Quartieri Settecenteschi. “Se offriamo agli attuali proprietari l’80 per cento delle volumetrie in un’altra zona riusciamo a riqualificare la città?”. È stata la domanda dell’avvocato Lacatena. Per Foggia il dibattito è sempre lo stesso: Pug o non Pug?
Come si sa, l’assessore comunale, l’ingegnere Giuseppe Galasso preferirebbe varare diversi piani, con mega varianti, per riammagliare la città. Una, a favore dell’imprenditore Mimmo Rinaldi, è stata già approvata all’indomani del suo insediamento e di quello del campo largo progressista a Palazzo di Città nell’area del parcheggio nei pressi di Piazza Libertà. Un’altra potrebbe essere varata insieme a Ferrovie dello Stato sulle aree dismesse, per far correre lungo l’altro lato di Viale Fortore, sempre più pieno di abitazioni, una nuova piccola lottizzazione edilizia. Si discute nel PD in particolare anche su un’area nei pressi del Carmine Vecchio.
Lacatena sogna una urbanistica immateriale, che dia spazio alla cultura, agli spazi verdi alla mobilità e a una gestione sana e coerente del ciclo dei rifiuti. Anche il boom del turismo in Puglia interroga sulle scelte urbanistiche da fare.
“Cercheremo di semplificare i procedimenti. Dobbiamo cancellare una stagione di ritardi. I prg si portano dietro un grande problema che è il sovradimensionamento rispetto alla nuova demografia. Ci servono strumenti che ci mettano nel tempo”.