Un’operazione straordinaria di perquisizione ha portato al sequestro di 14 telefoni cellulari, cavetti, schede SIM e circa 50 grammi di droga all’interno del carcere di Foggia. L’intervento, condotto nella notte del 5 marzo, ha visto la partecipazione di circa cento agenti di polizia penitenziaria provenienti da diverse strutture della Puglia, con il supporto del nucleo cinofilo e del NIR (nucleo investigativo regionale).
L’azione è stata coordinata dal provveditorato regionale di Bari e dalla direzione del carcere di Foggia, in risposta agli episodi di violenza e prepotenza segnalati nei giorni scorsi dal SAPPE (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria). In particolare, il sindacato aveva denunciato il tentativo da parte di alcuni detenuti di aggredire gli agenti intervenuti dopo l’avvistamento di un drone sospetto che trasportava materiale proibito.
Secondo il segretario del SAPPE Federico Pilagatti, l’operazione si inserisce in un quadro più ampio di sequestri che, dall’inizio del 2024, hanno portato al ritrovamento di oltre 200 dispositivi telefonici e ingenti quantità di stupefacenti. “Questa azione dimostra che lo Stato può ancora controllare le carceri e garantire un percorso di reinserimento ai detenuti che vogliono davvero cambiare, isolando chi invece continua a seminare violenza”, ha dichiarato Pilagatti.
Il sindacato ha inoltre sottolineato il cambio di passo registrato negli ultimi mesi con l’arrivo del nuovo comandante di reparto, il quale avrebbe dato nuovo impulso alle attività investigative interne. Tuttavia, restano forti criticità, tra cui la carenza di organico e il sovraffollamento, che a Foggia ha raggiunto livelli tra i più alti d’Italia.
Pilagatti ha poi lanciato un appello al governo affinché vengano adottate misure concrete e immediate per impedire l’ingresso illecito di materiale proibito. Tra le soluzioni proposte, l’installazione di reti di protezione alle finestre delle celle e nelle aree all’aperto, in attesa di dispositivi elettronici capaci di neutralizzare il volo dei droni e le comunicazioni non autorizzate.
Infine, il SAPPE si dice fiducioso nei segnali di attenzione da parte del governo e del sottosegretario Andrea Delmastro, elogiando l’impegno per il potenziamento dell’organico e l’istituzione di unità specializzate per la gestione delle emergenze. “Le nostre carceri possono tornare a essere un modello per le democrazie, se dotate delle giuste risorse e se la professionalità degli operatori sarà adeguatamente supportata”, ha concluso Pilagatti.