La difesa si prepara a giocare le proprie carte nel processo “Giù le mani”, che vede al centro dell’inchiesta la rimozione del ristorante “Guarda che Luna”, locale sipontino di Francesco Romito, oggetto di una lunga battaglia giudiziaria. Dopo la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dai pubblici ministeri Galli e Mongelli, la decisione è attesa per fine marzo.
I legali degli imputati hanno annunciato una strategia difensiva solida, facendo leva su nuovi elementi e su una possibile rivalutazione di alcuni aspetti della vicenda, con particolare attenzione alla ricostruzione tecnica che ha accompagnato le fasi del procedimento.
Il nodo della relazione tecnica e la posizione di Antonicelli
Uno dei punti su cui si concentrerà il pool difensivo riguarda la relazione tecnica prodotta nel 2018 dall’allora dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Manfredonia, Antonello Antonicelli, oggi direttore di Amiu. Secondo la difesa, quella relazione – utilizzata nei giudizi amministrativi dinanzi al Tar Puglia – conterrebbe elementi inesatti, rivelatisi poi determinanti nell’orientare le decisioni della giustizia amministrativa.
Con decreto depositato il 17 ottobre 2024, il Tribunale di Foggia ha riconosciuto che alcune delle affermazioni contenute nella relazione risultavano non conformi alla realtà dei fatti, ma ha altresì evidenziato come l’eventuale illecito sia ormai prescritto. Una posizione che, secondo la difesa, aprirebbe la strada a una revisione dell’intera vicenda, ponendo interrogativi sul peso che tale relazione ha avuto nel definire l’esito dei ricorsi amministrativi.
La difesa: “Valutazioni tecniche smentite da diversi elementi”
Secondo il giudice le considerazioni espresse nella relazione non rispecchierebbero fedelmente la situazione dell’epoca, in quanto smentite da documenti e testimonianze. Tra questi figurano le perizie dei geometri comunali Borgia e Lupoli; il fascicolo fotografico della Capitaneria di Porto del 26 aprile 2017; la consulenza tecnica di parte, redatta dall’ingegnera Colella nell’ambito del procedimento n. 9282/17; le fatture di acquisto delle tende retraibili installate nella struttura; le note dell’Ufficio tecnico dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, che aveva effettuato un sopralluogo nella stessa data.
Alla luce di questi elementi, la difesa sostiene che le valutazioni effettuate nei giudizi amministrativi avrebbero potuto essere diverse, qualora i documenti a loro supporto fossero stati esaminati con maggiore approfondimento.
Prospettive e sviluppi futuri
Ora, con la decisione della magistratura attesa per fine marzo, la difesa punta a ottenere una rivalutazione del quadro accusatorio, facendo emergere nuovi elementi che potrebbero incidere sul prosieguo del processo.
“Nel corso del dibattimento emergeranno con maggiore chiarezza le responsabilità di tutte le figure coinvolte nella vicenda” – affermano i legali degli imputati – “e sarà possibile quantificare i danni subiti, per i quali verrà chiesta opportuna refusione”.
L’inchiesta, che ha già attraversato fasi complesse, sembra dunque destinata a entrare in un nuovo capitolo giudiziario, con approfondimenti tecnici e legali che potrebbero rimescolare le carte in tavola prima del pronunciamento definitivo.