Un presunto caso di maltrattamento animale e omissione in atti d’ufficio scuote la città. L’associazione Stop Animal Crimes Italia ha presentato un esposto all’Autorità Giudiziaria, accusando un’azienda privata, i veterinari ASL e la polizia locale di aver permesso la cattura e la reclusione illegittima di numerosi gatti stanziali e liberi all’interno dell’area della FPT Industrial Iveco di Foggia.
L’episodio, denunciato dall’associazione, risale all’inizio del mese, quando alcuni dipendenti di una ditta incaricata della derattizzazione avrebbero prelevato e rinchiuso i felini in due gabbioni, con il benestare dell’azienda. Un intervento che, secondo la denuncia, sarebbe stato eseguito in violazione delle normative vigenti sulla tutela degli animali liberi.
Il ruolo di ASL e polizia locale: accuse di inerzia e irregolarità
Nonostante l’intervento di veterinari ASL e agenti della polizia locale, la situazione non sarebbe stata risolta, come invece previsto dalla legge, che impone il rilascio immediato degli animali e il sequestro delle strutture utilizzate per la loro cattura. L’associazione animalista contesta il mancato ripristino dei luoghi e l’assenza di provvedimenti sanzionatori nei confronti della ditta che ha operato la cattura.
Secondo Stop Animal Crimes Italia, gli operatori intervenuti avrebbero addirittura delegato la sterilizzazione dei gatti a privati e associazioni, anziché farsi carico dell’operazione secondo le competenze istituzionali previste dalla legge. Inoltre, la denuncia evidenzia il presunto mantenimento illegittimo dei gatti in gabbia, anche oltre i tempi consentiti dalle pratiche veterinarie standard.
L’esposto in procura: ipotesi di reati e richiesta di indagine
A fronte di questa situazione, l’associazione ha depositato un esposto alla magistratura affinché vengano accertate eventuali responsabilità penali per maltrattamento di animali e omissione in atti d’ufficio.
Il caso solleva interrogativi sulla tutela degli animali randagi e sulle procedure seguite dagli enti preposti per garantirne il benessere. Stop Animal Crimes Italia chiede che si faccia piena luce sull’accaduto, affinché episodi simili non si ripetano e i responsabili siano chiamati a rispondere delle proprie azioni.