Per la prima volta alcuni studenti dell’IPEOA M. Lecce di San Giovanni Rotondo e Manfredonia hanno viaggiato sul “Treno della Memoria”, destinazione Auschwitz-Birkenau. Dodici studenti, sei della sede di San Giovanni e sei della sede associata di Manfredonia, del terzo e quinto, hanno aderito all’iniziativa.
“Il Treno della Memoria, ormai giunto alla sua XX edizione, – ha spiegato la professoressa Giovanna Sciarabba – è uno dei progetti più rilevanti al mondo sul tema della Shoah che prevede la visita al campo di Auschwitz-Birkenau, ma non solo. Prende vita dalla forte necessità di ragionare su una concreta risposta sociale e civile da dare alle guerre e ai conflitti, attraverso l’educazione alla cittadinanza attiva e la costruzione di un comune sentirsi cittadini europei. Non è stata una semplice gita scolastica. È stato innanzitutto un percorso educativo e culturale, un viaggio che costruisce comunità. Parla di storia e memoria del passato, ma anche di testimonianze e impegno nel presente. Studiare e visitare Auschwitz e le ferite del ‘900 significa riflettere sui meccanismi profondi che regolano la nostra civiltà, figlia di quell’epoca. Significa non dimenticare ciò che l’uomo è stato capace di fare, nel cuore dell’Europa, poco più di ottant’anni fa. Come scrive Primo Levi: ‘È accaduto, quindi potrebbe accadere di nuovo’. Pertanto, affinché ciò che è stato non debba più ripetersi dobbiamo riconoscere le tracce dell’odio e dell’indifferenza presenti nella realtà odierna e contrastarle con il nostro impegno quotidiano. L’intero percorso di formazione è validato dal Comitato scientifico dell’Associazione Treno della Memoria, composto da docenti universitari, ricercatori e formatori provenienti da tutta Italia. A ciascun gruppo vengono affiancati due o più educatori con i quali, nei mesi precedenti il viaggio, si svolgono attività propedeutiche al viaggio stesso, che comprendono attività informali di laboratorio e lezioni frontali. Il percorso educativo e l’affiancamento proseguono poi lungo tutta la durata del viaggio e al rientro in Italia, nei mesi successivi, nei quali vengono proposte, organizzate e realizzate attività di restituzione alla cittadinanza dell’esperienza vissuta a cura dei partecipanti. L’esperienza del Treno della Memoria, infatti, per la sua natura di progetto di cittadinanza attiva non finisce con il viaggio. Giunti a Cracovia dalle diverse destinazioni europee, i gruppi si sono ritrovati, confrontandosi e approfondendo le rispettive esperienze di viaggio nelle relative ‘micro-tappe’. Il viaggio è proseguito poi nei giorni successivi con le visite guidate della Città di Cracovia, del Ghetto ebraico, del Museo della Fabbrica di Schindler e dei Campi di Auschwitz e Birkenau.
All’interno del Campo di Birkenau, si è tenuta la consueta commemorazione, precedentemente preparata da una semplice quanto efficace attività educativa. La partenza per l’Italia è stata preceduta da una grande assemblea a Cracovia attraverso la quale collettivamente si rielabora l’esperienza vissuta e la comunità viaggiante si prepara al rientro. E così siamo rientrati ‘nelle nostre comode case’, portandoci dentro il gelo della disumanità, degli sguardi inorriditi, delle lacrime non versate, e il calore di nuovi abbracci, nuove amicizie, nuovi sorrisi, di un nuovo sole”.