L’inaugurazione dell’anno giudiziario 2025 presso la Corte d’Appello di Bari ha acceso i riflettori su una realtà preoccupante: il distretto continua a essere segnato da una forte pressione mafiosa, che si intreccia con reati predatori di grande impatto sociale, come gli assalti ai portavalori e il furto di autovetture, spesso riciclate attraverso canali innovativi, inclusi quelli digitali.
Foggiano: un territorio sotto assedio
Il presidente della Corte d’Appello, Franco Cassano, ha evidenziato il massiccio impegno delle procure e delle forze dell’ordine nel contrasto alle associazioni mafiose, in particolare nel Foggiano. La presenza dello Stato si è tradotta in risultati significativi: Emergere di nuovi collaboratori di giustizia; aumento delle denunce da parte delle vittime di reati; risposte efficaci agli omicidi di mafia, con condanne severe, inclusa la pena dell’ergastolo, per i responsabili.
Nonostante i progressi, resta evidente il controllo esercitato dalla criminalità organizzata sul territorio, che continua a influenzare profondamente la vita economica e sociale della zona.
La Bat e i rapporti con il Foggiano
Il circondario di Trani si conferma come un’area di influenza di organizzazioni mafiose “storiche”, autonome rispetto a quelle baresi, ma con intensi rapporti con le cosche del Foggiano, soprattutto nelle aree di Trinitapoli, San Ferdinando di Puglia e Margherita di Savoia. Questa connessione alimenta un circuito di criminalità trasversale, che rafforza le infiltrazioni nei settori economici locali.
Il traffico di droga e la “zona grigia”
Il traffico internazionale di droga rimane il principale motore economico delle mafie pugliesi. I proventi illeciti hanno permesso alle organizzazioni criminali di infiltrarsi in settori strategici, tra cui l’agroalimentare, il turismo, il gaming e il traffico di petroli. In questo contesto, emerge una “zona grigia” di professionisti e fiancheggiatori, che facilita la penetrazione mafiosa nell’economia legale.
La situazione nel Barese
A nord di Bari, fino a Giovinazzo e Molfetta, i territori sono contesi tra diverse organizzazioni criminali, alimentando una situazione di instabilità e violenza. Il controllo sul territorio e le lotte tra clan generano preoccupazioni crescenti per la sicurezza pubblica e il tessuto economico-sociale.
La risposta dello Stato
Nonostante le difficoltà, la relazione del presidente Cassano sottolinea che l’impegno delle istituzioni sta producendo risultati concreti. Tuttavia, resta fondamentale mantenere alta l’attenzione per spezzare il legame tra criminalità organizzata e settori economici, una sfida cruciale per la sicurezza e lo sviluppo del distretto di Bari e delle aree limitrofe.