Amiu Puglia e le consulenze del Comune di Foggia sono temi delicati affrontati dall’oppositore del campo largo progressista, Giuseppe Mainiero, durante una lunga conferenza e diretta social. Nel suo intervento, Mainiero ha esplicitato le questioni che intende portare all’attenzione durante il Consiglio comunale monotematico dedicato all’azienda dei rifiuti.
“La Tari che abbiamo pagato quest’anno non ha ancora acquisito i rincari del 2023. Restano fuori 5 milioni per quel servizio porta a porta destinato alle utenze commerciali. Mandiamo in giro 70 operatori sociali in più a raccogliere rifiuti nei bidoni vuoti che sono davanti alle attività commerciali”, ha dichiarato l’eletto civico.
Mainiero ha anche affrontato il tema degli “eserciti dei 110” della macchina amministrativa e burocratica, come li ha definiti. Ha fatto riferimento a uno dei neo-dirigenti assunti, il quale ha assegnato, con una determina di affidamento, un incarico di affiancamento al Rup. “Tutto a favore del di una persona che ottiene questo incarico – dice sempre Mainiero – pur non essendo necessarie per l’Ente quelle professionalità. Mai nessuna amministrazione ha avuto un organico da 10 dirigenti. Il beneficiario di questo affidamento riceve incarichi da anni”. Secondo il consigliere comunale di minoranza “queste determine non hanno l’attestazione di regolarità contabile. Nella determina si afferma che questi incarichi non hanno incidenza sul bilancio. Un’assurdità”.
Sul tema di Amiu, Mainiero è tornato a una sua lontana denuncia del 2013, relativa alla presunta illegittimità dell’operazione di acquisizione del ramo d’azienda di Amica da parte di Amiu Bari.
“Amiu avrebbe dovuto comprare il ramo d’azienda. Invece, cosa fanno per non configurare l’operazione di cessione del ramo (comprensivo di localizzazione, clientela, dipendenti e beni strumentali)? Eludono l’imposta di registro e stipulano contratti ex novo, attraverso contratti di formazione lavoro. I lavoratori ex Amica vengono assunti part time. Questa è una violazione del nostro sistema previdenziale. È una truffa di carattere penale nei confronti del contribuente e dell’Inps”, ha concluso Mainiero.