Più tematiche e più istanze sono state illustrate al Teatro del Pollaio in Via Bari a Foggia da 8 realtà culturali solidali con la Filiera Culturale rappresentata dal fonico Marco Maffei e le artiste Rosanna Giampaolo, docente dell’Accademia di Belle Arti attrice e cartapestaia, e Francesca Trisciuoglio danzatrice e coreografa. Con loro anche Giuseppe Croce della Pro Loco Foggia, Milly Pellegrini attuale presidente del Comitato La Società Civile, Francesco Iudice di Assoarma e Luigi D’Alessandro della associazione di Protezione civile I falchi.
La Filiera Culturale, dopo il mancato riconoscimento nel Dup, contesta le modalità con cui oggi è organizzato l’albo degli operatori della cultura e dello spettacolo varato in epoca Cardellicchio. Il censimento è stato derubricato ad un sottogruppo della sezione Cultura del sito dell’Ente. Non è più in homepage. Ma soprattutto è stato snaturato nel suo valore. Maffei è tornato al Consiglio comunale del 29 novembre e agli interventi di Mario Cagiano, Italo Pontone e della dirigente Silvia Siciliano.
“Noi non possiamo parlare solo con la filiera, ma pure con la Ico o la Musica Civica ha detto Cagiano. Ma la Filiera non chiede soldi, la visione è distorta. Il primo violinista della Ico fa parte della filiera. Noi non cerchiamo la promozione di soggetti privati quando invece è l’opposto. L’amministrazione si fregia di avere qualcuno tra i propri residenti che fa cultura. Chi ci deve riconoscere? noi stessi? A che serve uno statuto se è una iniziativa a cui noi stessi abbiamo dato vita? Vedere qualcosa che ha sempre avuto una chiarezza essere distorta perché presa come un gioco politico ci irrita. A noi non interessa la politica, i nostri lavori ce li facciamo per conto nostro non abbiamo bisogno del Comune. Io sono un fonico, il mio mestiere è dentro un processo produttivo. 45 foggiani tra i primi firmatari hanno chiesto di mappare il comparto”.
Molto netta Rosanna Giampaolo direttrice artistica del Teatro del Pollaio sull’avviso pubblico per le manifestazioni natalizie. “L’ultimo bando del Natale che fa seguito a quello estivo è molto complesso. Abbiamo lottato affinché ci fossero i bandi, con i commissari erano in divenire e c’era il dialogo. Quest’ultimo bando vede i candidati assumersi ogni tipo di responsabilità. Io posso offrire la mia proposta artistica, siamo artisti, ci chiedono invece piani di sicurezza per i quali noi dovremmo avere una realtà tecnica ed imprenditoriale talmente forte dal punto di vista economico da non partecipare ad un bando del genere. Ho partecipato al Roma Estate, non ho dovuto farmi carico di nulla. Devono alleggerire il carico, parliamo di rimborso spese. Viene stabilito 5mila euro con 5 proposte, ma poi ti viene fatta una telefonata e ti offrono 1000 euro di cui rimborsabili solo l’80 per cento. Il mio lavoro non è dimostrabile con le spese, le prove e la formazione dello spettacolo come le si valuta? Non sono io che devo garantire chi sono, basta il mio curriculum. Ignorare che alcuni soggetti siano sulla scena nazionale e internazionale è intollerabile”.
“Stiamo andando ancora avanti a Festival – le ha fatto eco Trisciuoglio -; da questa amministrazione ci era stato detto che saremmo usciti dalla cultura dei Festival per entrare in una cultura di programmazione partecipata alla cittadinanza. E invece andiamo avanti a ‘festivalini’ con importi minimi. Io che sono una danzatrice non posso occuparmi di transennamenti, di uscite di sicurezza, di estintori. Nell’articolato dell’avviso si legge chiaramente che l’organizzatore non è il Comune, è un palinsesto organizzato da privati. Ma perché io devo pagarmi la SIAE più le persone in scena più la pubblicità dell’evento per pochi soldi? Devo forse pagare le persone in nero? Io di sicuro non metto persone in nero in scena. Io credo che se il Comune garantisce 75mila euro per Clementino conosca il costo della sicurezza degli eventi. Ma c’è una tale confusione di responsabilità civile e penale per questo avviso che sono incluse come location anche attività private. Queste cose piuttosto le facciamo da soli”.
Molto dura con l’amministrazione Milly Pellegrini anima verde del Comitato La Società Civile: “Condividiamo le cause e gli obiettivi della Filiera ed è bello che ci sia il coraggio di parlare chiaro. Sindaca e Giunta devono procedere ad un drastico cambio di passo. Pur consci che termini altisonanti come rivoluzione servono solo in campagna elettorale le nostre aspettative sono state sostanzialmente deluse, le premesse erano incoraggianti. Nella realtà le premesse e le promesse sono rimaste intenzioni, il dialogo non è stato costruttivo”.
Pellegrini ha fatto riferimento soprattutto alla gestione dell’Assessorato all’ambiente retto dalla ex presidente del Comitato, Lucia Aprile.
“Nella gestione del verde ci attendevamo una svolta radicale ma si continua a potare e abbattere senza tregua per progetti mai condivisi. Piazza Sant’Eligio ha visto azzerato il suo patrimonio vegetale. Non sappiamo quale sarà l’aspetto della piazza e quanti nuovi alberi saranno piantati. Tutto sarebbe potuto essere evitato con una consulta ambientale, approvata con una mozione ma ferma alle fasi embrionali. Ricordo lo slogan ‘tutta un’altra storia’, abbiamo bisogno di un cambiamento reale e non di una narrazione astratta. ll verde ha un valore”.
Francesco Iudice di Assoarma ha raccontato che il Ministero della Difesa aveva assegnato all’associazione 4700 euro per aggiustare i monumenti storici. “Al Comune mi hanno detto che devono fare la gara d’appalto. Mi hanno messo tanti paletti tra le gambe che ho dovuto rinviare indietro i soldi, ho dovuto rinunciare al ripristino dei busti”.
Luigi D’Alessandro della Protezione Civile I falchi ha evidenziato come la sua associazione sia riconosciuta a tutti i livelli anche nazionali. Ha vinto alcuni bandi, la Fondazione Con Il Sud, Megamark, Enel. Vince ovunque tranne al Comune di Foggia.
“Vengono portate avanti altre entità che non hanno i nostri stessi fini e personale qualificato. Noi abbiamo Vigili del fuoco, di primo soccorso, abbiamo ambulanze, medici. Perché queste persone devono essere escluse dagli eventi del Comune? Perché invece vediamo associazioni che non hanno competenze lavorare? Manca il piano di protezione civile che è fermo al 2013. Il Comune non ha mezzi, medici e infermieri volontari, si può solo fare aiutare dalle associazioni. Il sindaco sa cosa significa una maxi emergenza? Avevamo proposto alla sindaca una esercitazione per prevenire un altro allagamento del sottopasso. Ci è stato risposto che non era possibile. Non ho mai chiesto soldi, 40 uomini hanno lavorato per il Medimex, aspettiamo ancora 2500 euro, mi devono dare ancora i soldi. Rimpiango Landella, perché comunque dava qualcosa a tutti. Per Clementino noi abbiamo fornito pure l’acqua ai vigili senza alcun riconoscimento”.
Tra le criticità presentate da Maffei anche il vezzo dell’Ente di richiedere preventivi ai fornitori in tempi ridottissimi. “Ieri mi è arrivata una richiesta di preventivo per la filodiffusione, bisogna presentarlo il 6 mattina e bisogna installare tutto entro l’8. Quando tutti sappiamo che l’installazione ha bisogno di procedure importanti perché dura un mese. Di vivere in una città che non funziona non piace a nessuno. Il prossimo obiettivo è scendere in piazza”.
Croce, Giampaolo, Trisciuoglio e tanti altri non parteciperanno all’avviso pubblico del Natale. Ma non smettono di fare arte e spettacolo.
“Nasce l’idea di fare un festival, non ci piace chiamarlo controfestival, perché non siamo contro nessuno. Ci piacerebbe però la partecipazione di chi è fuori da certe appartenenze cercando di fare una programmazione più ampia dei momenti comandati del Natale, Carnevale o Estate. I talenti vanno promossi evitando lotte interne. Sentirete parlare del nostro festival”, ha annunciato Giampaolo.