Gli studenti foggiani di medicina e chirurgia si uniscono al fronte nazionale contro la riforma proposta dalla ministra dell’università e ricerca Anna Maria Bernini, che mira ad eliminare il test di ingresso e aumentare il numero di accessi. Una proposta che – sottolineano i rappresentanti – ha suscitato preoccupazione tra gli studenti dell’università di Foggia, in linea con le posizioni assunte a livello nazionale. A firmare la lettera di dissenso, inviata il 22 novembre, ci sono rappresentanti di oltre 30 atenei italiani, tra cui altre prestigiose università come Napoli Federico II, Torino, Sapienza di Roma e Alma Mater Studiorum di Bologna, coprendo tutta la penisola, da Trento a Palermo. I rappresentanti dell’università di Foggia condividono la preoccupazione per le ripercussioni che questa riforma potrebbe avere sulla formazione medica e sulla qualità della sanità pubblica.
“Questa mobilitazione rappresenta una sinergia senza precedenti” – dichiara Vincenzo Mundo, candidato al senato accademico per l’area medica che sottolinea “come il gruppo sia una voce autorevole e compatta. La Ministra non può ignorare l’impatto che queste scelte avranno su migliaia di studenti e, soprattutto, sul futuro del sistema sanitario italiano”. Mundo ribadisce che “questa lettera non è solo un atto di dissenso, ma un’assunzione di responsabilità da parte di chi vive quotidianamente le difficoltà del sistema formativo medico. A Foggia, i nostri studenti sono costretti a seguire le lezioni in spazi come la Città del Cinema, (multisala alla periferia di Foggia, ndr) a causa della carenza di aule e infrastrutture adeguate. Introdurre una riforma che elimina il test d’ingresso senza affrontare prima questi problemi strutturali rischia di aggravare ulteriormente la situazione. La ministra deve confrontarsi con noi, perché il futuro della sanità italiana dipende dalla qualità e dall’equità del sistema formativo che oggi costruiamo” I firmatari chiedono, tra l’altro, un piano di investimenti per infrastrutture universitarie, incremento delle borse di specializzazione e formazione post-laurea, modalità di selezione trasparenti e standardizzate, che evitino disparità tra gli atenei e garantiscano equità di accesso. (Ansa)