Ne è convinto Italo Bocchino, intellettuale e direttore del Secolo d’Italia: “La leadership di Giorgia Meloni e il voto popolare ai Fratelli d’Italia dureranno 20 anni. Meloni è giovane e non ha avversari nel centrosinistra, se si tolgono i giornalisti Marco Travaglio, Massimo Giannini e Sigfrido Ranucci, gli unici a tenere insieme la narrazione antimeloloniana”.
È stata una serata ricca di spunti per i militanti e i dirigenti del partito di governo quella organizzata dalla Fondazione Tatarella con l’ideologo Fabrizio Tatarella con Italo Bocchino, autore del libro edito da Solferino “Perché l’Italia è di destra” a Palazzo Dogana.
L’ex parlamentare e portavoce di Pinuccio Tatarella è in tour in Puglia per il suo ultimo lavoro. Nelle presentazioni c’è tutta la sua brillante vis polemica a cui sono abituati i telespettatori di LA7 rete per la quale ormai rappresenta il massimo cantore del melonismo. Da Gruber, Floris e Formigli.
È una costante della storia politica italiana quando si tratta di elezioni decisive, scrive Bocchino, l’Italia vira sempre a destra. È accaduto nel 1948 con la Democrazia Cristiana, nel 1994 con Silvio Berlusconi, e ancora nel 2022 con Giorgia Meloni.
“Ma quali sono le caratteristiche di questa nuova destra? Davvero gli italiani vogliono l’uomo forte? E davvero alla sinistra servirebbe una Meloni?” Italo Bocchino, dalla prospettiva privilegiata del giornalista e intellettuale d’area, racconta le radici e il futuro di una compagine politica in continua evoluzione, eppure saldamente radicata in una storia.
Il suo è un manuale con tutte le risposte che sfatano presunti luoghi comuni sui Fratelli d’Italia come il familismo, l’incompetenza della classe dirigente, il monopolio dell’informazione o il destino di isolamento internazionale e catastrofi economiche regolarmente pronosticate al Paese sotto i governi di destra.
Francesco Lollobrigida non è semplicemente il cognato di Giorgia Meloni, dice Bocchino, ma è un uomo che dentro una comunità politica radicale si è innamorato di Arianna Meloni.
“Vi sfido a trovare un ministro che abbia un curriculum più importante del suo, è stato consigliere comunale, provinciale, assessore regionale. E poi è anche marito di Arianna Meloni”.
Bocchino smonta alcuni refrain: “La sovranità alimentare è stata inventata da Carlin Petrini di Slow Food”.
“Questi ministri sono sicuramente migliori di quelli dei 5 Stelle. Il 39% degli operai ha votato Meloni, contro il 19 che ha votato Pd. Sugli immigrati, come è successo in America, vinceremo le elezioni. Perché la sinistra ama l’immigrazione clandestina? Perché fanno business con l’accoglienza. Ci sono dati scioccanti sull’indice di propensione a delinquere, i clandestini hanno un indice pari a 33”.
Più aperto Bocchino sui diritti civili, del resto resta sempre un finiano. “I gay hanno diritto ad avere tre volte i diritti di un eterosessuale, ma rappresentano in Italia l’1,6% della popolazione secondo dati Ocse, liberi di vivere come vogliono ma nessuno può imporre il proprio stile di vita alla maggioranza. Il popolo non ce la fa più a seguire la linea politica di Elly Schlein, che si occupa solo di Murgia e di Gay Pride”.
Alla fine dell’incontro lungo firmacopie. In tanti hanno comprato il suo libro. Da Bruno Longo a Rita Montrone, fino a Lino Monteleone, passando per i giovani dirigenti dei Fratelli d’Italia.