Migliaia di turisti hanno invaso già dal mattino Orsara di Puglia per partecipare alle varie manifestazioni inserite nel programma “Fucacoste e coccie priatorje”. Alle 18 il paese era già sold out e il sindaco Mario Simonelli ha ordinato la chiusura a quanti in file chilometriche cercavano di raggiungerlo. Gente arrivata da tutta la Puglia, ma anche dal Molise e dalla Campania. Ormai il 1° novembre a Orsara è consuetudine partecipare e fare festa.
Simonelli ogni anno cerca di far capire che qui non è Halloween, non si viene in maschera, non è il paese di dolcetto scherzetto. “Lo ribadiamo da sempre ma purtroppo non lo capiscono. Sono molto dispiaciuto perché vedere persone in giro con queste maschere non è bello. Sono cose che non ci appartengono, pretendo che chi viene a Orsara in questa occasione deve rispettare la nostra tradizione”.
Ai nostri microfoni anche la presidente della Pro Loco, Anna Calabrese, e l’assessora al turismo e cultura, Concetta Terlizzi. “È un’usanza legata al culto dei morti, al legame tra i vivi e le anime dei defunti che, per una notte, guidati dalla luce dei fuochi e dai lumini all’interno delle zucche, tornano a visitare le persone e i luoghi a loro cari. In paese, case e strade sono addobbate con vere zucche intagliate per assumere sembianze umane. Al tramonto, ovunque vengono accesi grandi falò. La tradizione vuole che il fuoco sia condiviso, che attorno ad esso si riuniscano familiari e amici per consumare, insieme, cibi dal forte valore simbolico e rituale: in ogni casa di Orsara si prepara la muscitàglia (o grano cotto), una pietanza che mette insieme grano bollito, vino cotto, chicchi-semi di melagrana, gherigli di noce e pezzi di cioccolata. Si tratta di un piatto che, con nomi e piccole variazioni negli ingredienti, fa parte delle tradizioni di molte regioni dell’area mediterranea. L’usanza della muscitàglia risale a un antico rito contadino di origine greca. I chicchi di melagrana hanno significati legati ai miti greci. Il fuoco e molti altri elementi inducono a pensare che questa ricorrenza abbia origini precristiane. I Fucacoste hanno diversi punti di contatto con gli aspetti più originari e antichi di Halloween, ma la ricorrenza orsarese è celebrata con modalità e spirito differenti: niente streghe e demoni, nessun dolcetto-scherzetto, piuttosto una festa che ricongiunge per una notte, in un sentimento di amore e rispetto, il mondo dei vivi a quello ultraterreno”.