“Perché l’Italia è di destra?”, è questo il titolo del nuovo libro del giornalista ed ex parlamentare Italo Bocchino, direttore del Secolo d’Italia, che sarà in tour in Puglia per tre tappe, che comprenderanno Foggia il prossimo 7 novembre, Bari e Taranto, accompagnato dalla Fondazione Tatarella e dall’amico Fabrizio Tatarella. A Foggia Bocchino, oggi massimo rappresentante del melonismo in tv, dialogherà oltre che con Tatarella anche con il coordinatore provinciale dei Fratelli d’Italia Giannicola De Leonardis e l’onorevole Giandonato La Salandra.
Sono ormai terminati i tempi di quarantena per gli ex finiani e dirigenti del partito di Gianfranco Fini Futuro e Libertà, Fli. Tutti i finiani e quella destra tatarelliana, che ha fatto la storia del bipolarismo, siede nei più importanti salotti talk della tv e rappresenta le idee del Governo. Da Floris a Gruber.
Cosa hanno in comune i tre volti del melonismo televisivo? Francesco Giubilei è presidente della Fondazione Tatarella e direttore scientifico della Fondazione An, Bocchino è direttore del più grande giornale di destra italiano e nel CdA della Fondazione An e già portavoce di Pinuccio Tatarella e Fabrizio Tatarella è vicepresidente della Fondazione barese.
Tutti sono approdati a FdI in Puglia per il tramite di Raffaele Fitto, che ha nominato come suo referente per i congressi del partito il fidatissimo europarlamentare Francesco Ventola.
Il dissidio tra Ventola e Marcello Gemmato è sempre forte e ha i suoi riverberi anche a Foggia, dove il tesseramento si è chiuso a circa 800 tessere.
Hanno partecipato un po’ tutti i meloniani di Capitanata alla manifestazione di tutto il centrodestra tenutasi a Bari alla Fiera del Levante per i due anni del Governo della premier Giorgia Meloni.
Nella foto di rito dei Fratelli d’Italia della provincia di Foggia, nella quale era presente anche l’ideologo culturale Fabrizio Tatarella, gli accorti hanno subito osservato la presenza della dirigente della Polizia di Stato in pensione Rita Montrone, moglie del consigliere comunale Gino Fusco, eletto con Forza Italia, ma che qualche mese fa si è dichiarato indipendente. Non è escluso che il consigliere possa rientrare aprendo così la possibilità di una candidatura alle prossime regionali della ex poliziotta.
A Foggia città è in ballo la questione della segreteria cittadina oltre alla lotta intestina in vista delle prossime regionali tra Giannicola De Leonardis e Nicola Gatta. Sono almeno due i candidati per la postazione di coordinatore. Da un lato il fedelissimo dell’onorevole Giandonato La Salandra, Salvatore De Martino, primo dei non eletti al Comune per Fratelli d’Italia e con una storia giovanile radicata in quella che era Alleanza Nazionale, ma poi approdato anche al civismo di Leo Di Gioia e dopo ancora alla Lega di Matteo Salvini, ai tempi di Andrea Caroppo segretario pugliese. Dall’altro Daria Cascarano, responsabile del Dipartimento Sicurezza del partito e amica personale di Arianna Meloni e di molti dirigenti laziali della fiamma.
Attorno a lei si sarebbero radunati tutti gli ex An anche in virtù di un possibile slittamento in aula da parte di Salvatore De Martino. Se infatti la presidenza del Parco del Gargano andrà al forzista Raffaele Di Mauro (nella terna dei papabili ministeriali) ex candidato sindaco di Foggia per il centrodestra, il suo scranno, con le sue dimissioni, potrebbe andare ai meloniani e quindi a De Martino. Questa ipotesi renderebbe più semplice la scalata di Cascarano per la segreteria, sebbene vi siano tempistiche poco chiare. Il congresso dovrà celebrarsi entro gennaio. La presidenza del Parco scade il 31 dicembre, ma non è detto che non ci sia una proroga per il prof Pasquale Pazienza. Pertanto l’attesa del rientro in Consiglio comunale per De Martino potrebbe essere meno breve del previsto.