Nunzio De Nittis era un’autista dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza. Perito agrario di formazione, dopo aver lavorato per le fattorie dell’Ospedale, da qualche anno aveva preso servizio nell’autoparco ospedaliero dove si era distinto per impegno e dedizione. Ultimamente si occupava della “Navetta della solidarietà”, il servizio di trasporto gratuito che utilizzano i pazienti che da Bari e dal Nord Barese arrivano ogni giorno all’Ospedale di San Giovanni Rotondo per sottoporsi alle terapie oncologiche di radioterapia. Nunzio è mancato il 31 agosto scorso, all’età 56 anni, presso l’Unità di Rianimazione II dell’Ospedale di San Giovanni Rotondo, dove era stato ricoverato a seguito di un grave incidente in moto.
“Nunzio era un marito e un padre esemplare, che dedicava ogni suo pensiero e ogni sua azione alla famiglia. La sua vita, condotta sempre con la massima discrezione e senso della misura, è stata segnata dalla tragica fatalità di un incidente in moto, il suo unico svago, che ci ha privati troppo presto della sua presenza“, scrive la moglie Patrizia nella lettera recapitata in reparto pochi giorni fa.
“Con un atto di estrema nobiltà – continua – Nunzio aveva scelto, già da tempo, di donare gli organi qualora la vita lo avesse posto di fronte a questa eventualità. Questo suo ultimo gesto d’amore ha permesso ad altre persone di continuare a vivere, confermando la grandezza d’animo di un uomo che è sempre stato un esempio di sobrietà e rettitudine“.
Al suo funerale, dove il feretro è stato portato in spalla dai suoi colleghi autisti, hanno partecipato anche alcuni pazienti oncologici con i quali era entrato in confidenza e con i quali trascorreva le giornate di lavoro, su e già nel minibus dal Gargano al Barese, e viceversa.
“A tutti voi del reparto di Anestesia e Rianimazione II, che con dedizione e professionalità avete accompagnato Nunzio e noi in questo difficile percorso, va il nostro più profondo ringraziamento. La vostra presenza ‒ si conclude così la lettera ‒ ci ha aiutato a sopportare il peso di questa terribile perdita e ci ha permesso di affrontare il dolore con un po’ più di forza e serenità”.