Non intendono arrendersi i sindacati di asilo nido e scuole per l’infanzia e in particolare la Fism Puglia sui buoni servizio minori. La Regione Puglia con una determina dirigenziale dello scorso maggio ha di molto ridotto gli stanziamenti a beneficio delle famiglie. A Foggia così come nelle altre città pugliesi le strutture private suppliscono quasi interamente l’assenza di welfare pubblico per minori.
Ebbene, come spiegano dal sindacato in un comunicato, “un’azione, presente dal 2013 e finanziata con fondi comunitari, che si è dimostrata un validissimo strumento, che ha contribuito in maniera determinante a costruire il benessere dei bambini e degli adolescenti, a cogliere e prevenire il disagio, oltre che conciliare il tempo di vita e di lavoro delle famiglie pugliesi”, viene smantellata. E aggiungono, si tratta di “un’azione che ha consentito anche l’aumento dell’occupazione, soprattutto femminile”.
L’idea dei tecnici regionali in epoca Vendola era quella che gli Ambiti potessero assicurare la totale copertura finanziaria delle domande con fondi propri, ma ciò è avvenuto solo in alcuni casi. Inoltre, il cronoprogramma, come evidenziano, non sarebbe stato rispettato e ad oggi si vivrebbe in una situazione di assoluta incertezza.
“L’unica cosa certa è che i centri educativi non hanno abbandonato nessun bambino o adolescente bisognoso di sostegno fuori dalle strutture educative. Educatrici ed Educatori professionali sono al lavoro, anche se hanno la prospettiva di non ricevere la giusta remunerazione economica. È ovvio che ciò non può continuare. Il risultato sarebbe la chiusura dei centri e ad una ricaduta sociale devastante si aggiungerebbe anche la conseguente interruzione dei rapporti di lavoro in essere con il personale delle strutture, che con grande professionalità hanno avviato il nuovo anno educativo regolarmente il 2 settembre 2024”.
La Fism dunque chiede un incontro urgente al presidente Emiliano, che ha anche la delega al Welfare. “L’idea di eliminare un’azione sociale, elogiata in tutta Italia, finanziata dall’Europa e che ha raggiunto tutti gli obiettivi previsti, crediamo non sia politicamente accettabile. Concludiamo, in attesa dell’incontro con il presidente Emiliano, annunciando che i gestori e le lavoratrici dei centri socio educativi parteciperanno all’evento del 2 ottobre presso la Fiera del Levante dal titolo ‘Accanto a famiglie e minori. Sguardi integrati per cogliere il disagio e ripartire dalla prevenzione’ organizzato dal Dipartimento Welfare e del Consiglio dell’Ordine degli Assistenti sociali di Puglia. Anche se ci sembra una contraddizione, infatti da una parte non si finanziano i buoni per i minori destinati alle famiglie disagiate pugliesi, con tutti i problemi sociali conseguenti, e dall’altra si organizza un evento in cui si dimostrerebbe la volontà di stare accanto a famiglie e minori. Crediamo, e dovrebbe essere già chiaro a tutti, che la costruzione del benessere di bambini e adolescenti non può prescindere dalla funzionalità dei centri socio educativi accreditati presenti sul territorio”.