Da Salemi al resto d’Italia: è partita dal piccolo borgo in provincia di Trapani l’iniziativa di ‘case a 1 euro’. Solo qualche giorno fa, a Gangi, in provincia di Palermo, con una cerimonia è stato dato il benvenuto ai nuovi proprietari di casa, 50 persone, arrivati da Argentina, Germania, Belgio, insieme con tanti italiani che hanno risposto al bando. “Chi ha preso casa a Gangi – ha commentato il sindaco Giuseppe Ferrarello – è un cittadino a tutti gli effetti, fa parte della famiglia”. Case abbandonate nel centro storico: le ‘pagliarole’ di Gangi dove vivevano le persone, a monte del paese in provincia di Palermo, distanti dalle stalle, storicamente a valle. Erano 580 nel 2007, anno in cui il sindaco Giuseppe Ferrarello fa il primo censimento delle case abbandonate. Oggi sono 180 quelle che già hanno una ‘nuova vita’, ottenuta con l’iniziativa delle ‘case a 1 euro’. Tra i primi a ‘donare’ la propria casa al Comune lo stesso Ferrarello insieme con altre 16 persone. Le ultime abitazioni vendute sono state ‘festeggiate’ solo qualche giorno fa, con nuovi proprietari da Argentina, Francia, Germania.
“Le persone erano andate a vivere tutte a valle dove storicamente vi erano le stalle, oppure erano emigrate dopo la Seconda guerra mondiale – racconta a LaPresse – Eppure io ero convinto che Gangi avesse delle potenzialità culturali e turistiche che andavano valorizzate”. Nelle ‘carte’ degli archivi comunali, Ferrarello si imbatte in alcune lettere di cittadini che ‘offrivano’ la propria casa al Comune “a patto che venissero distrutte e che al loro posto sorgessero parcheggi, perché l’idea era di parcheggiare l’auto sotto casa”. Ma non era una immensa area di sosta quella che Ferrarello aveva in mente.
“Ho avviato un censimento, nel 2009, delle case abbandonate: erano 580”, dice. A ognuno dei proprietari il sindaco invia una lettera: “Chiedevo il mandato a ‘regalare’ le loro case al Comune”. Diffidenza, sfottò. La richiesta non stava avendo grandi riscontri. Fino al 2011 quando l’iniziativa decolla dopo che un ingegnere di Caltanissetta si innamora di Gangi e decide di comprare casa lì. Dopo, nel 2014, è arrivato il riconoscimento di ‘Borgo più bello d’Italia’ ad accendere i riflettori su Gangi. “Da quel momento abbiamo avuto un boom che ha innescato anche un circolo virtuoso – sottolinea il sindaco – per le ristrutturazioni delle case, i nuovi proprietari che arrivano da tutto il mondo, si avvalgono della manodopera locale”.In Italia l’iniziativa delle case a 1 euro si è estesa negli anni.
Una mappa aggiornata all’aprile di quest’anno, di Idealista, sono 12 i piccoli Comuni in Italia dove sono attivi i progetti di ‘case a 1 euro’, Mussomeli, Piazza Armerina, Cammarata, Troina, in Sicilia, Pratola Peligna in Abruzzo, Sant’Elia a Pianisi, in Molise, Biccari alle porte di Foggia, Chiaromonte in Basilicata, Zungoli in Irpinia, Fabbriche di Vergemoli nella Garfagnana, Cinque Frondi, in provincia di Reggio Calabria, Nulvi e Ollolai in Sardegna. Un elenco certamente non esaustivo perché l’iniziativa si ripete di borgo in borgo. Come Gangi, come Sambuca.Ma come funziona il progetto delle case a 1 euro? Il proprietario dell’immobile cede l’abitazione al Comune, che successivamente decide di venderlo a un prezzo simbolico di 1 euro. Una volta acquistato l’immobile, va considerato che esistono anche degli altri costi: spese di notaio, di ristrutturazione, di arredamento. Certo, resta che la casa è stata pagata 1 euro e non cifre astronomiche di norma chieste nelle città. (LaPresse)