A seguito del recente pronunciamento, relativo al dossier Energas, con cui il Consiglio di Stato ha rigettato l’appello presentato dal Comune di Manfredonia, ed altre associazioni, contro il parere favorevole di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), rilasciato dalla Regione Puglia (2015) al progetto di realizzazione del mega deposito europeo di Gas Gpl in Località Santo Spiriticchio, zona tutelata SIC-ZPS, sita nel Comune di Manfredonia, è riesplosa la decennale questione che non ha ancora trovato soluzione.
“Va detto, in premessa, – ha dichiarato il consigliere comunale Antonio Tasso – che la ‘bocciatura’ del suddetto ricorso non cambia nulla nella sostanza. L’iter procedurale, con pareri (a favore o contro) e autorizzazioni, è concluso da tempo e la mancata intesa Stato-Regione ha reso ‘politica’ la decisione finale, che spetta, come è noto, al Consiglio dei ministri, il quale finora ‘ha scelto di non decidere’. Due la strade da perseguire: cambio di destinazione d’uso della zona D49 (Santo Spiriticchio), che dovrebbe tornare a quella agricola, dopo essere stata dichiarata ‘industriale’ negli anni 90, proprio per agevolare il progetto Energas (allora Isosar). Tesi sostenuta fin dal 2015 con Ritucci consigliere (‘iter troppo lungo’ fu la giustificazione dell’epoca, ma se fosse stata attivata adesso ne saremmo fuori); Interlocuzione col ministro del Mase, Gilberto Pichetto Fratin (Forza Italia) da parte dei parlamentari del territorio eletti, affinché abbandoni le titubanze e porti il ‘caso’ con il suo parere ‘contrario alla realizzazione’ in C.d.M. per la chiusura definitiva”.
“A questo punto – conclude Tasso – credo che il patron di Energas, l’ing. Menale, non sia più interessato a quest’opera ormai anacronistica. A breve il gpl sparirà, non sarà più strategico. Ma attenzione, Menale penso che vorrà una sorta di risarcimento per tutti gli investimenti che ha fatto in passato”.