C‘è un po’ di scollamento tra gli eletti in Consiglio comunale del M5S e gli attivisti e tutti coloro che si sono candidati nella lista logata alle scorse amministrative.
I nomi dei pentastellati che potrebbero essere nominati nei CdA delle partecipate del Comune di Foggia, ossia Mariana Iannantuoni o suo marito l’ingegner Ciuffreda e Fabrizio Baia, non soddisfano tutti i maggiorenti dei Cinque Stelle.
È netto il consigliere comunale Francesco Salemme detto “Cisky”. “Io e Nicola Formica siamo impuntati sulla metodologia e non sui nomi, non abbiamo nostre espressioni da indicare nei CdA, ma riteniamo che si debba seguire il metodo dello scorrimento della lista. Chi ha speso tempo, energie, faccia, spirito e ideali per il M5S merita di dare il suo contributo nelle municipalizzate anziché vedere ratificati benefici per chi viene calato dall’alto”.
Secondo Cisky chi ha portato potenziale umano e consensi merita di essere considerato e non può essere relegato al ruolo di mero spettatore della gestione della cosa pubblica.
“Se parliamo di curriculum mi devono spiegare quale sia il miglior valore di un ingegnere Alenia rispetto ad un imprenditore di successo che ha aperto 5 negozi in Italia”.
Il riferimento è a Stefano Santangelo, ex candidato, nella lista degli idonei come possibili presidenti delle aziende partecipante.
Prima di lui scorrendo la lista ci sono: Antonella Zoppo, che si è detta disinteressata alle nomine, Francesco Citro e Antonio Lo Conte.
“La parola curriculum va motivata, chi ha portato al M5S la sua realtà sociale e umana deve poter esprimersi e non essere messo alla berlina da chi aspetta una poltrona dal cielo senza averci messo mai la faccia”.
A detta di Cisky si è perso anche il valore principe del MoVimento dell’uno vale uno. Il gruppo territoriale è molto fermo, manca l’osmosi tra attivisti e gruppo consiliare. Domani o nei prossimi giorni dovrebbe tenersi una riunione.
“Ognuno degli eletti sembra aver dimenticato che se siede in Consiglio comunale è anche grazie agli altri candidati che non sono entrati. È facile fare squadra con chi ha potere, si deve fare squadra dal basso”.