Si è svolta questa mattina a Manfredonia presso il Molo Alti Fondali, la conferenza stampa per illustrare il contenuto del protocollo d’intesa tra Autorità Portuale dell’Adriatico Meridionale, Regione Puglia e Asi Foggia per lo smantellamento dei nastri trasportatori del porto industriale di Manfredonia. Il progetto prevede due interventi principali: lo smantellamento degli inutilizzati nastri trasportatori e il ripristino della connessione ferroviaria con l’area industriale di Foggia Incoronata. I nastri trasportatori, della lunghezza di circa 2,5 km, non sono mai entrati in funzione e hanno rappresentato un ostacolo significativo per l’operatività portuale. La loro rimozione, confermata dall’AdSPMAM e dal Consorzio ASI-Foggia, prevista entro fine 2026, è necessaria per lo sviluppo dei traffici portuali e per consentire nuovi investimenti.
Il ripristino della connessione ferroviaria, noto come linea Frattarolo, collegherà il porto alla linea ferroviaria adriatica e tirrenica, migliorando l’accessibilità portuale e la logistica delle merci. Questa infrastruttura è finanziata con 80 milioni di euro provenienti dal programma di interventi infrastrutturali sinergici e complementari al Pnrr e 41 milioni di euro in attuazione delle misure previste dal Pnrr per le Zone Economiche Speciali (Zes).
All’incontro hanno partecipato il neo commissario straordinario dell’Autorità Portuale, contrammiraglio Vincenzo Leone, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, gli assessori regionali Raffaele Piemontese e Debora Ciliento, il presidente dell’Asi, Agostino De Paolis e i sindaci di Manfredonia e Mattinata, Domenico La Marca e Michele Bisceglia. Assente il primo cittadino di Monte Sant’Angelo, Pierpaolo D’Arienzo. Assenza pesante la sua assenza, basti pensare che tutta l’area retroportuale rientra nel territorio del suo comune, e che senza nastri trasportatori rischia un ulteriore ridimensionamento. Sarà stato questo il motivo dell’assenza di D’Arienzo? Probabilmente si.
Ma per l’Autorità Portuale da oggi Manfredonia cambia pagina e il suo porto rinasce. “Oggi scriviamo una pagina importante della storia di Manfredonia e del suo porto. Con questo intervento essenziale per la rifunzionalizzazione del Bacino Alti Fondali, eliminiamo una struttura inutilizzata da 30 anni, che ostacolava lo sviluppo del porto. Questo successo è frutto della sinergia tra tutti gli attori istituzionali, superando gli ostacoli che paralizzavano l’area operativa dello scalo industriale della Capitanata”.
Soddisfazione anche da parte della Regione. “Manfredonia è una delle città meglio infrastrutturate della Puglia – ha detto il presidente Emiliano -. Quello di oggi è un passaggio epocale perché stiamo rimediando a una serie di scempi paesaggistici e ambientali del passato. Liberato da questo impiccio, il porto tornerà ad essere ambientalmente sostenibile e utile per l’insediamento di nuove imprese”.
“Dopo circa trent’anni, smantelliamo un’opera inutile e dannosa per l’economia del porto”, ha aggiunto il vicepresidente della Puglia e assessore al Bilancio, Raffaele Piemontese, sottolineando quanto l’investimento “trasformerà Manfredonia nel grande porto industriale di tutta la provincia di Foggia, connettendolo fisicamente via ferro alla grande piattaforma logistica e allo scalo merci che stiamo realizzando nell’area industriale di Foggia Incoronata”.
“Con questi interventi – ha ribadito De Paolis – il porto di Manfredonia si prepara a diventare un hub strategico per la logistica e il trasporto merci, con benefici significativi per l’economia regionale e nazionale”.