Tanti hanno salutato l’onorevole Paolo Agostinacchio nella camera ardente allestita a Palazzo di Città. Ai funerali in cattedrale, però, c’erano i parenti e gli amici più intimi, gli esponenti di partito di tutti gli schieramenti – dai vertici dem col vicepresidente della Regione Puglia Raffaele Piemontese all’ex parlamentare Angelo Rossi fino all’emilianista Rosario Cusmai, i vari esponenti della destra politica e dei Fratelli d’Italia della provincia di Foggia.
L’arcivescovo Giorgio Ferretti ha avuto parole molto giuste per l’ex sindaco della fiamma. “Patria è una parola che non si usa più. Il patriottismo è fare bene per la propria terra. È qualcosa di profondamente evangelico. Paolo Agostinacchio è stato al servizio di questa nazione e di questa terra per diverso tempo. Un uomo delle istituzioni, un patriota, un uomo che ha cercato di rilanciare e promuovere la propria terra, che ha anche sognato una Foggia grande e superiore. Si è trovato anche di fronte a grandi drammi come nel 1999 il crollo di Viale Giotto con 67 morti che tutti i foggiani ricordano tristemente”.
E ancora: “Dare la vita per gli altri è la politica più alta, ringraziamo il Signore per questo politico di stampo antico, per questo patriota. Come antico uomo delle istituzioni ha sentito di omaggiare il nuovo vescovo, un galateo delle istituzioni ormai perduto. Era un uomo ormai fuori dai giochi politici ma chi è sindaco si sente sempre al servizio degli altri. Chiediamo al Signore politici retti e santi che ci dirigano secondo il bene comune. Chiediamo al Signore protezione e prosperità per la nostra Foggia”.