“A Cerignola risultano attivi principalmente il clan Piarulli e il clan Di Tommaso che collabora con il primo in alcuni settori criminali ovvero in quello delle estorsioni, delle rapine e degli stupefacenti”. Lo riporta la Direzione investigativa antimafia nel rapporto del primo semestre 2023.
“Il clan Piarulli tra le organizzazioni riconducibili alla quarta mafia foggiana – si legge -, è quello che dispone di un’elevata capacità finanziaria tale da riuscire a diversificare le operazioni di riciclaggio in varie attività economiche (gestione di sale ricevimento, alberghi, distributori di carburante, supermercati, autoparchi, aziende del settore agro-alimentare). I principali settori di interesse criminale sono: la gestione su larga scala del traffico di stupefacenti; i furti di mezzi anche speciali e di autovetture funzionali alla ricettazione-riciclaggio; il traffico di armi, di idrocarburi e di generi alcolici sofisticati. Gli assalti armati ai portavalori e le rapine agli autotrasportatori, perpetrati anche fuori regione, nonché i furti ai caveau, hanno dimostrato in concreto la peculiare attitudine del sodalizio nella gestione, sia in fase organizzativa che in quella esecutiva, di eventi criminosi eclatanti e allarmanti per modalità e spregiudicatezza”.
Gli investigatori hanno poi ricordato l’importante blitz “Cocktail” dello scorso anno: “Il 16 marzo 2023, i carabinieri di Foggia e la Guardia di Finanza di Bari, nell’ambito dell’operazione Cocktail, hanno dato esecuzione a una misura cautelare a carico di 26 soggetti (la maggior parte risiedenti a Cerignola) poiché ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di stupefacenti (cocaina, marjuana e hashish), detenzione e porto in luogo pubblico di armi da sparo, sia comuni che da guerra, estorsione, furto di autoveicoli, ricettazione, favoreggiamento personale e tentato omicidio”.
Mentre “il 18 gennaio 2023 la Dia ha dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro patrimoniale nei confronti di un elemento di vertice, noto esponente della criminalità organizzata cerignolana (il 50enne Pasquale Saracino, ndr), inserito nel peculiare segmento criminale degli assalti ai portavalori. Il sequestro ha riguardato beni per un valore complessivo di 5,5 milioni di euro”.
E ancora: “Il 18 gennaio 2023, la Guardia di Finanza di Cerignola, nell’ambito dell’operazione ‘Il gatto e la volpe’, ha dato esecuzione in vari comuni della provincia di Foggia e a Melfi (PZ) ad una misura cautelare nei confronti di 10 soggetti ritenuti responsabili di reati in materia di sostanze stupefacenti, cocaina e hashish”.
Fibrillazioni anche nel resto del Basso Tavoliere, fari sui Cinque reali siti: “Nella città di Stornara si registra la presenza della famiglia dei Masciavè, fortemente legata alla criminalità cerignolana e con gli ambienti ortensi. Il gruppo sarebbe dedito ad attività di estorsione, alla commissione di reati predatorie al traffico illecito di rifiuti. A Orta Nova sarebbe operativo un gruppo (il clan Gaeta, ndr) legato da un vincolo parentale con la famiglia Moretti, centrale all’interno della società foggiana. Gli interessi di tale gruppo sono diversificati in molteplici attività illecite (traffici di rifiuti, estorsioni e riciclaggio nei comparti della logistica e dell’agro-alimentare). Significativa, in tale contesto, è l’operazione ‘Jackpot’ del 20 marzo 2023, con cui la Guardia di Finanza di Foggia ha eseguito un’ordinanza cautelare a carico di 13 persone ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata alle frodi in materia di idrocarburi. Al vertice del sodalizio vi erano i tre fratelli del gruppo criminale di Orta Nova. Contestualmente è stato eseguito un sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di 5 milioni di euro”.
Il 18 maggio 2023, la Dia di Bari e di Foggia, unitamente ai carabinieri di Foggia, hanno dato esecuzione ad una misura di prevenzione patrimoniale della confisca nei confronti di un esponente apicale (Michele Scuccimarra, ndr) del gruppo criminale di Orta Nova. Il valore dei beni confiscati ammonta complessivamente a circa 2,5 milioni di euro, già oggetto di un provvedimento di sequestro anticipato eseguito nell’aprile 2021.
Infine, sempre in base ai rapporti tra clan Gaeta e clan Moretti di Foggia, la Dia ha ricordato che “il 3 giugno 2023, la Polizia di Stato di Foggia ha eseguito una misura cautelare nei confronti di un soggetto riconducibile al gruppo di Orta Nova e di un parente del boss di riferimento della batteria Moretti-Pellegrino-Lanza di Foggia ritenuti, rispettivamente, mandante ed esecutore materiale del tentato duplice omicidio, mai denunciato, consumato a Foggia il 30 settembre 2020 nei confronti di due soggetti pregiudicati. Il fatto di sangue sarebbe riconducibile alle dinamiche di vendetta trasversale all’interno delle batterie della società foggiana”. Il riferimento è ad Andrea Gaeta, 53enne di Orta Nova e a Nicola Valletta, 38enne foggiano, arrestati per il duplice tentato omicidio di Alessio Di Bari e Ciro Stanchi detto “Big Jim”. Gaeta è cognato del boss foggiano, Pasquale Moretti detto “Il porchetto”.