Prosegue il processo sul caso di Marco Ferrazzano, il giovane foggiano che si tolse la vita all’età di 29 anni gettandosi sotto un treno il 22 gennaio 2021. Nell’ultima udienza è stato ascoltato il commissario di polizia che condusse le indagini. Un’altra persona, testimone oculare, si è resa irreperibile e sarà risentita a novembre. Tra cinque mesi saranno ascoltati la dottoressa che aveva in cura Marco al Sert e ben tre testimoni oculari.
Per diverso tempo Marco Ferrazzano sarebbe stato deriso, umiliato e bullizzato. I suoi aguzzini lo avrebbero anche filmato per poi divulgare i video su chat e pagine social come “Comiche foggiane”, poi chiusa. Oltre a Ferrazzano sarebbero stati presi di mira altri ragazzi con fragilità.
Cinque gli imputati, un sesto patteggiò un anno di reclusione (pena sospesa) e multa di 600 euro. A dibattimento, invece, Antonio Bernardo, 27 anni, Antonio Pio Tufo, 24 anni, Francesco Paolo Paoletti, 25 anni, Dario Pio Vacca, 25 anni e Giuseppe Apruzzese, 26 anni.
Tra questi spiccano i nomi di Bernardo detto “U’ stagnr”, nipote del boss omonimo ucciso nel 2008 e Tufo alias “U’ giall”, accusati di aver preso parte alla rapina al bar “Gocce di Caffè” durante la quale venne ucciso il titolare, Francesco Traiano.