Doppio colpo di scena oggi nel tribunale di Foggia. Il 38enne di Vieste Giovanni Iannoli detto “Gianni” o “Smigol” si è auto accusato degli omicidi di Marino Solitro, 50 anni, ammazzato nel 2015 e di Antonio Fabbiano, 25 anni, ucciso nel 2018. Entrambi i fatti di sangue avvennero nella città del Pizzomunno durante la faida tra il clan Iannoli-Perna e il clan Raduano.
Nei due processi che si stanno svolgendo a Foggia, Iannoli – già accusato di entrambi gli omicidi, per quello di Solitro insieme al pentito Danilo Della Malva – ha reso dichiarazioni spontanee ammettendo di essere stato lui l’esecutore materiale. Una svolta processuale del tutto inattesa.
Iannoli si è sentito ormai alle strette alla luce dei recenti pentimenti? C’è forse la volontà anche sua di collaborare con la giustizia? Quesiti al momento senza risposta.
In entrambi i procedimenti potrebbero presto sbarcare le dichiarazioni di Marco Raduano, l’ex boss del clan omonimo, collaboratore di giustizia da poche settimane. La mafia garganica è sempre più alle corde.