La Tunisia non fa attraccare nei suoi porti una nave carica di grano duro proveniente dalla Turchia. La stessa nave fa rotta verso l’Italia, verso il porto di Bari. Al momento non sono noti i reali motivi del respingimento da parte della Tunisia (si parla di una semplice diatriba commerciale tra il venditore privato e la Tunisia che chiedeva nell’asta di acquisto specifiche qualitative assai più alte). E Tuttavia il grano potrebbe risultare del tutto entro i limiti di legge italiana (quindi legale da importare) anche se un campionamento in porto da parte delle autorità non guasterebbe vista la situazione.
Ad oggi non sono noti i reali motivi del respingimento da parte della Tunisia (si parla di una semplice diatriba commerciale tra il venditore privato e la Tunisia che chiedeva nell’asta di acquisto specifiche qualitative assai più alte). Ergo il grano potrebbe risultare del tutto entro i limiti di legge italiana (quindi legale da importare) anche se un campionamento in porto da parte delle autorità non guasterebbe vista la situazione.
“Anche se il grano dovesse risultare del tutto sano e nei limiti di legge – scrive su Facebook New Agriculture – resta il fatto che è inconcepibile raccattare in Italia gli ‘scarti’ dei paesi africani del grano di bassa qualità, tanto più che questo grano è rimasto stipato a bordo della nave ancorata in alto mare alla mercé delle intemperie per più di due mesi.
Poi l’ulteriore beffa: la TMO (Ufficio Turco dei Prodotti Agricoli) ha recentemente venduto altre 175.000 tonnellate di grano di alta qualità, molto migliore di questa, che si importasse quello se proprio si vuole valorizzare la filiera della pasta Italia, fiore all’occhiello del Made in Italy!
Bisogna sottolineare anche che questo grano è stato venduto a prezzo di saldo dovuto al fatto che la nave è stata respinta per via della probabile bassa qualità, come riportato nel bollettino (allegato).
«”Rumors of 315 USD/ton CIF Bari (equal to 290 EUR/ton at current exchange rate)”» Inizialmente fu venduta a Febbraio a 361 USD/ton reso porto Turco.
È bene ricordare che questa è già la seconda nave che viene respinta da un paese africano e fatta sbarcare in Europa.
Infatti nello scorso autunno c’è stata la controversa vicenda della nave “CORN” fatta sbarcare a Malta, con ben 34.850 t di grano duro. Una quantità inconcepibile per una piccola isola”.