La salma di Francesco Pastore, il maresciallo dei carabinieri di Manfredonia morto, con un collega, nell’incidente avvenuto ieri sera a Campagna in provincia di Salerno, arriverà a Manfredonia intorno alle 19. La camera ardente sarà allestita all’auditorium di Palazzo Celestini, di fronte alla Chiesa del Carmine in corso Manfredi.
Amava il suo lavoro. Voleva fare il carabiniere fin da piccolo per seguire le orme paterne. Così descrive, chi lo conosceva, Francesco Pastore, 25 anni. Con Pastore ha perso la vita anche l’appuntato dei carabinieri Francesco Ferraro, che avrebbe compiuto 27 anni ad agosto, originario di Montesano Salentino (Lecce). Entrambi prestavano servizio presso la caserma dei carabinieri di Campagna. Francesco Pastore era figlio d’arte. Il papà Matteo presta servizio presso la stazione radiomobile dei carabinieri di San Giovanni Rotondo (Foggia).
“Una famiglia impegnata al servizio dello Stato – racconta chi conosce la famiglia -. Uno zio è in Aeronautica. Persone votate all’aiuto della gente”. “Una famiglia perbene, molto riservata – afferma un collega del padre -. Francesco rientrava spesso a Manfredonia a trovare la sua famiglia. Dopo il diploma di geometra si era arruolato presso la scuola sottufficiali prima di Velletri, poi a Firenze e ne è uscito maresciallo. La sua prima assegnazione è stata Campagna”. Oltre al papà carabiniere, Francesco lascia la mamma ed una sorella con cui viveva quando faceva rientro a Manfredonia.
“Addolorato per il grave lutto che ha colpito sia le famiglie dei giovani deceduti che l’Arma dei Carabinieri, partecipo la vicinanza mia e dell’intera Arcidiocesi alle famiglie nel dolore e all’Arma dei Carabinieri, veramente ‘Benemerita’, per quel suo prezioso servizio prestato a difesa dello Stato e dei cittadini – ha dichiarato il vescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, Franco Moscone -. Assicuro la mia preghiera di suffragio per i giovani estinti, entrambi di nome Francesco, e quella di tutta la Chiesa che è in Manfredonia-Vieste-S.Giovanni Rotondo”.