Più di 2 anni fa, Oksana era incinta alla 36esima settimana. Come molti ucraini decise di fuggire da Kiev, colpita dai primi indiscriminati bombardamenti degli invasori russi. Assieme all’altro figlioletto e a sua madre, Oksana affrontò le lunghissime code al confine per uscire dal paese in guerra e un viaggio estenuante di 30 ore, fino all’arrivo a Biccari, sui Monti Dauni, dove un’intera comunità era pronta ad accoglierli.
Poi l’arrivo a Casa Sollievo della Sofferenza per il parto in urgenza. Quel giorno, quando Oksana entrò in sala operatoria, erano tutti molto emozionati. Nella mente di medici, infermieri e ostetriche c’era l’eco delle violenze della guerra che i media pubblicavano ad ogni ora. Se sul fronte c’erano due eserciti pronti a farsi del male (quello degli invasori e quello degli invasi, è sempre bene chiarirlo) in sala operatoria si stava lavorando sodo per risolvere un parto problematico. Andò tutto come previsto. Con l’aiuto delle suore che si procurarono le stoffe in tutta fretta, la piccola Nicole alla nascita venne avvolta nella bandiera ucraina. Quella nascita divenne per tutto l’Ospedale simbolo di speranza e di pace.
Lunedì Nicole ha compiuto 2 anni. Gli invasori sono ancora lì, mentre l’esercito ucraino stenta ad avere la meglio, nonostante il sostegno dell’Occidente. I morti sono da entrambi i lati, e la morte non ha nazionalità. È un enorme sofferenza per chi resta, una violenta privazione degli affetti più cari, per chi resta.
“Viviamo una vita ‘normale’, per quanto sia possibile definire ‘normale’ vivere in una città che frequentemente viene bombardata – ci ha scritto Oksana pochi giorni fa –. Ogni giorno, quando ci svegliamo, ci diciamo che è un bene. Proprio ieri, un mio collega è rimasto ucciso nel bombardamento della sua casa. È morto arso vivo, nel sonno. Sparano su obiettivi civili. È difficile vivere senza pianificare nulla per il futuro, perché potrebbe non esserci nessun futuro. Viviamo un giorno alla volta. Nicole è una bimba meravigliosa, andrà all’asilo a maggio. Sta crescendo, ha già due anni e volevo nuovamente ringraziare tutti voi dell’Ospedale per ciò che avete fatto”.
Poi al messaggio ha allegato 2 foto della piccola Nicole all’ospedale di San Pio. “Bella, bionda e con gli occhi vivi e azzurri. In un’altra in bianco e nero, Nicole fa una smorfia in braccio a sua mamma. Forse, anche grazie ai suoi genitori, non ha ancora ben capito cosa sta succedendo nel suo paese. O forse l’ha capito benissimo. Ma è felice comunque, perché la mamma e lì con lei e la tiene stretta tra le braccia. E quest’ultima foto è un ennesimo inno alla pace, come la sua nascita. I bambini sono esseri meravigliosi. I grandi no, si fanno ancora la guerra. Buon compleanno piccola Nicole. Pregheremo anche per te – concludono da Casa Sollievo -, perché tu possa crescere e vivere in un paese in pace, assieme a tuo fratello Luka, a tua mamma Oksana e a tuo papà Andrey”.