Bisognerà attendere la fine di maggio per conoscere il verdetto del processo d’appello sul caso di Donato Monopoli, il giovane picchiato in una discoteca di Foggia ad ottobre 2018 e morto sette mesi dopo una lunga agonia in ospedale. La sentenza era prevista per oggi ma è slittata al 29 maggio. Non una bella notizia per i genitori del ragazzo di Cerignola che attendono da anni di ottenere giustizia.
Lo scorso dicembre il pg chiese di derubricare il reato da omicidio volontario a omicidio preterintenzionale con riduzione delle pene a 10 e 7 anni per Francesco Stallone e Michele Verderosa, 30enni foggiani. In primo grado gli imputati furono condannati a 15 anni e 6 mesi (Stallone) e a 11 anni e 4 mesi (Verderosa) per omicidio volontario.
I due avrebbero picchiato Monopoli nella discoteca “Le stelle” alla periferia di Foggia. Motivi futili alla base dell’aggressione. Stallone e Verderosa avrebbero “aggredito la vittima che aveva approcciato ragazze conoscenti degli imputati, e successivamente aveva protestato perché i due lo avevano urtato versandogli addosso un cocktail”.
I difensori degli imputati invocarono l’assoluzione sostenendo che si trattò di una banale rissa tra foggiani e cerignolani e che non ci sarebbe nesso tra pestaggio e morte della vittima. In ultima istanza di derubricare il reato in omicidio preterintenzionale con minimo della pena.
Secondo il capo d’accusa fu Verderosa a dire a Donato Monopoli ed un suo amico, quest’ultimo rimasto ferito, la seguente frase: “Sai qui dove siamo? Siamo a Foggia”. Poi avrebbe dato un pugno all’amico di Donato. “In tal modo Verderosa agevolò, anche in virtù delle sue note abilità pugilistiche, la condotta criminosa di Stallone che dapprima sferrò almeno due pugni al capo di Monopoli con tale violenza da farlo cadere, quindi si pose a cavalcioni sulla vittima continuando a percuoterla con pugni fin quando non intervenne un amico della parte offesa che lo allontanò di peso”.