Una mozione che introduca il salario minimo in appalti e concessioni bandite dal comune di Foggia è proposta dal movimento Comunità politica per Foggia all’amministrazione comunale e al consiglio. “Da tempo in Italia e soprattutto nella nostra provincia – dichiara Mario Nobile, componente del coordinamento di comunità politica per Foggia – dilaga il fenomeno del lavoro povero con decine di migliaia di persone che percepiscono salari da fame. Se vogliamo fermare la fuga di famiglie e soprattutto dei giovani da Foggia anche il Comune deve fare la propria parte ed è per questo che chiediamo che sia prevista una retribuzione non inferiore a nove euro lordi l’ora per il personale assunto in appalti e concessioni del Comune”.
Viene ricordato che lo scorso ottobre la Corte di Cassazione ha emesso sei sentenze con cui ha affermato che i contratti collettivi presi in esame non garantivano il rispetto della Costituzione, poiché prevedevano salari troppo bassi. “Il salario minimo legale – prosegue Marco Barbieri, ordinario di diritto del lavoro all’università di Bari e redattore della proposta – è lo strumento con cui dare piena attuazione all’art. 36 della costituzione, consentendo a chi lavora di poter assicurare a sé e alla sua famiglia un’esistenza libera e dignitosa. Il comune di Foggiapotrebbe creare un importante precedente, emulabile anche da altri enti locali e consigli comunali in Italia”. Comunità politica per Foggia annuncia anche l’avvio di una campagna politica a supporto della mozione con una raccolta di firme online e cartacea. (Ansa)